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Maria Luigia d'Austria, la straniera che riuscì a farsi amare

Da oggi al 27 aprile a Palazzo Galli, la mostra “Il Ducato di Maria Luigia al centro della politica internazionale”. In esposizione anche “La violetta”, il profumo prediletto dalla Duchessa

Apre oggi, venerdì 14 aprile, a Palazzo Galli, la mostra “Il Ducato di Maria Luigia al centro della politica internazionale”. Rimarrà allestita fino a giovedì 27 aprile, con ingresso libero tutti i giorni feriali dalle 17 alle 19, nei giorni festivi apertura dalle ore 16.

Già l’anteprima presentata sempre a Palazzo Galli – Banca di Piacenza dal Presidente del Comitato esecutivo avv. Corrado Sforza Fogliani, dal dott. Graziano Tonelli, Direttore dell’Archivio di Stato di Parma con il collaboratore dott. Mario Palazzina, la curatrice Laura Bonfanti, e l'architetto Carlo Ponzini, ha gremito la platea del Salone dei Depositanti. Tra i presenti, il prefetto Anna Palombi, il tenente col.  Massimo Moreni del Genio Pontieri,il direttore dell'Archivio di Stato Gian Paolo Bulla, l'ambasciatore d’Italia a Tokyo Domenico Giorgi, e per la Banca, il Presidente del CdAdottor Pietro Nenna con il vice presidente prof. Felice Omati, il direttore generale dottor Mario Crosta, il condirettore dott. Pietro Coppelli, il Vicedirettore rag. Pietro  Boselli ed altri funzionari.

Il percorso espositivo illustra il ruolo di Maria Luigia d'Austria (Vienna, 12 dicembre 1791 – Parma, 17 dicembre 1847) la “straniera che seppe farsi amare” (la definizione è di Carmen Artocchini)- Imperatrice dei francesi dal 1810 al 1814 in quanto moglie di Napoleone I;  duchessa regnante di Parma, Piacenza e Guastalla dal 1814 al 1847 per decisione del Congresso di Viennae le tappe che portarono alla costituzione del Ducato, sino alla successione dei Borbone ed al 1859 allorché la Duchessa Luisa Maria (1819-1864), lasciò il Ducato, poi governato da Luigi Carlo Farini.

Nella Sala Raineri è esposto il documentario proveniente dall’Archivio di Stato di Parma, gran parte in francese, ma anche in latino – con gli “istromenti” di ratifica da parte di una molteplicità di nazioni non solo europee. La documentazione guida in un percorso che, partendo dagli accordi successivi all’occupazione francese dei territori governati da Ferdinando di Borbone, passa attraverso l’adesione del ricostituito ducato alle decisioni del Congresso di Vienna e conduce alla serie di accordi che arrivano quasi a ridosso dell’unificazione nazionale. Il ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, per la prima volta non è un feudo ma un vero e proprio stato autonomo.

Nella Sala Douglas Scotti è allestita la documentazione inedita, datata  da Piacenza con notificazioni ed inviti alla popolazione di vario genere. Si tratta di un complesso di 41 documenti (anche a firma autografa della Duchessa) che la Banca ha recentemente acquisito da un collezionista privato così evitandone la dispersione.Tra i manoscritti due inviti: uno per la celebrazione dell'onomastico e l'altro per il compleanno di Maria Luigia, che forniscono un'interessante documentazione del tempo che ci permette di sapere come si svolgevano i festeggiamenti in onore di sua maestà. Oltre alle due lettere un attestato, firmato dalla duchessa in persona, per la marchesa Ottavia Fogliani, scelta come prima Dama di Palazzo in Piacenza. In un ultimo manifesto, a firma del Podestà di Piacenza e datato 16 dicembre 1847, si invitano i cittadini al Triduo di preghiera che si terrà nella chiesa di Santa Maria di Campagna per implorare la guarigione di "Sua Maestà l'Augusta nostra Sovrana". Maria Luigia morirà il giorno successivo.

Nella parte finale della mostra anche una curiosità: un flacone di profumo “La Violetta”. Amante delle passeggiate e dei fiori, Maria Luigia diffonde la coltivazione della viola. Dalla viola sarà estratto il famoso profumo denominato “Violetta di Parma” che diventerà di gran moda tra le dame del tempo.

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