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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cultura

Piacenza frontiera avanzata nella cura delle malattie del sangue

Stimolante conversazione del dottor Daniele Vallisa organizzata dalla Dante e dalla Famiglia Piasinteina

I nuovi farmaci e il trapianto in oncoematologia.Ha parlato diffusamente di questi temi il dottor Daniele Vallisa, dirigente di ematologia del dipartimento Oncologia del nostro Ospedale civile G. da Saliceto, in una conferenza organizzata dal Comitato della Dante Alighieri in collaborazione con la Famiglia Piasinteina nella cui sede si è  svolto il partecipato incontro e dove il dottor Vallisa“è di casa” anche perché “La Famiglia” nel 2015 lo ha insignito della ambita onorificenza “Piacentino Benemerito”. La sua esposizione, condotta in modo chiaro e stimolante, ha fornito una visione generale di quanto sta succedendo in campo medico nel settore delle malattie del sangue. dainuovi farmaci, alla frontiera dei trapianti.

Il sangue, ha ricordatoil dottor Vallisarichiamando alcuni concetti di base,è un fluido compostoda una parte liquida e da una parte corpuscolata che comprende i globuli rossi che trasportano l’ossigenosenza il quale i nostri organi non potrebbero funzionare; ci sono poi le piastrine piccoli corpuscoli che fanno sì che il sangue possa coagulare e quindi rimarginare e guarire le ferite e i globuli bianchiche difendono l’organismodalle infezioni . E’ un mondo estremamente complesso la cui genesi ha inizio nelle cellule staminali del midollo osseo, dove c’è sempre una riserva di staminali che alimentano la vita grazie a due loro fondamentali proprietà: la capacità di autorinnovarsi  e la capacità di specializzarsi in tutti i tipi cellulari di cui è costituito l’organismo. Durante questi processi di maturazione possono determinarsi degli errori genetici con cellule che proliferano autonomamente fino a sovvertire il naturale equilibrio e provocare danni dando origine a malattie quali le leucemie, alcune drammatiche, ma altre oggi controllabili. In base al danno genetico si sviluppanoinfattiforme acute o croniche che rispondono o non rispondono ai farmaci disponibili. Per alcuni errori genetici conosciamo farmaci specifici, per altre forme stiamo imparando a conoscere meccanismi molecolari possibili di blocco; la chemioterapia resta efficace dove queste opzioni non sono praticabili. In questi anni il progresso medico ha portato la conoscenza degli errori genetici consentendo di costruire farmaci specifici contro le cellule ammalate; più si va avanti più cresce il mix di cure: non solo la chirurgia, ma anche farmaci biologici che consentono la sopravvivenza e una accettabile qualità di vita. A Piacenza c’è grande attenzioneper la ricerca e abbiamo l’opportunità di utilizzare farmaci innovativi prima ancora dell’immissione sul mercato.

Altra importante arma per combattere le malattie del sangue è costituta dai trapianti che nella sostanza sostituiscono la cellula staminale ammalata con una staminale sana.  Le prime esperienze a livello mondiale sono iniziate nel 1955, ma una svolta con importanti successi si è avuta nel 1990 quando si è arrivati al riconoscimento del codice genetico personale, il sistema per cui le informazioni genetiche codificate nel DNA arrivano a operare la sintesi di tutte le proteine necessarie alla vita degli organismi.

Il laboratorio di immunogenetica di Piacenza ha raggiunto un rilevante traguardo: l'accreditamento Efi, disciplinato da regole sovranazionali  con un insieme di procedure e controlli periodici che costituiscono  una garanzia sia per il professionista che per il paziente. In Emilia-Romagna solo Bologna e Modena hanno avuto l’importante accreditamento. Se un paziente in cura nel nostro ospedale ha bisogno di un trapianto, è possibile valutare l'ipotesi di una procedura autologa (reinfusione di cellule staminali emopoietiche dello stesso paziente) o, nel caso questa non sia possibile, anche di cercare sui registri nazionali e di tutto il mondo un donatore compatibile e poi eseguire in loco l'intervento. Il fatto di poter cercare donatori sui registri nazionali e internazionali aumenta di tantissimo le probabilità di ottenere un trapianto; conta molto anche la rapidità: essere veloci nel trovare un donatore fa la differenza per il paziente.

Il reparto di Ematologia dell’Azienda Ausl di Piacenza ha superato recentemente un importante traguardo: sono stati eseguiti oltre 400 trapianti di cellule staminali.

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