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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Settant’anni fa l’esordio della Ferrari (e la prima vittoria sfiorata) sul Facsal

L'11 maggio 1947 la Ferrari di Cortese si ritirò al suo esordio assoluto nel circuito cittadino di Piacenza. Due settimane dopo la Scuderia Ferrari ottenne la prima vittoria della sua storia. Il legame tra Enzo Ferrari e Piacenza raccontato da Luca Dal Monte

Una passione che rende orgogliosi gli italiani in tutto il mondo, ha calcato l’asfalto per la prima volta a Piacenza. Settant’anni fa, l’11 maggio 1947, esordì nella nostra città, sul circuito cittadino del Facsal, la Scuderia Ferrari.  A tracciarne con precisione un bel ricordo è stato Luca Dal Monte, in passato capo comunicazione di Maserati e di Ferrari Usa, autore della biografia del fondatore di Maranello “Ferrari Rex" – intervenuto questo pomeriggio in Fondazione per ricordare l'anniversario. Questo weekend il Cpae (Club piacentino automobile d'epoca) ha in programma una serie di eventi per celebrare l'importante ricorrenza.

«Da Piacenza – ha spiegato Dal Monte - parte la storia di Enzo Ferrari detto il Drake, lo "Stradivari dei motori" (definizione di Brera), uno dei pochi italiani d’esportazione (stavolta è di Biagi). Uomo non semplice, che ha subìto la morte di un figlio adorato di soli 24 anni, e si è dovuto separare dal secondogenito per i suoi primi vent’anni. Gli occhiali scuri che sempre portava erano una protezione dal mondo, frutto di ciò che aveva vissuto». 

Ferrari ha fatto nascere a Modena (e poi a Maranello) il marchio italiano più conosciuto al mondo. Più che un marchio, un mito. «La sua filosofia di vita - ha spiegato Dal Monte - era orientata verso il futuro. La vittoria e la macchina più belle son sempre le prossime. All' inizio l’ossessione era quella di battere l’Alfa Romeo, la casa automobilistica milanese dove aveva lavorato. Nel ‘51 ci riuscì per la prima volta. Poi si accorse che era ancora più difficile rimanere al vertice». Impresa riuscita: la Ferrari è l’unica scuderia dal 1950 a oggi ad aver partecipato a tutti i campionati di Formula Uno.

Dal Monte ha parlato dello stretto legame con un ingegnere piacentino conosciuto all’Alfa Romeo: Giuseppe Merosi era un progettista molto stimato dal Drake. Se la prima corsa del Ferrari costruttore è stata a Piacenza, l’ultima vittoria dell’Enzo Ferrari pilota è alla Bobbio-Penice del 14 giugno 1931. «Una prova senza sbavature quella del Drake, disse la stampa dell’epoca. Lo definirono “magistrale” alla guida dell’Alfa Romeo 8C 2300 MM. Fu la sua penultima corsa. A fine stagione si ritirò, una volta venuto a conoscenza della paternità: la moglie aspettava il primogenito Dino». 

Il legame con Piacenza si ricongiunge quattro anni dopo, nel 1935. La nostra città è la sede di un trattato di pace, un armistizio tra lui e il più grande pilota dell’epoca: Tazio Nuvolari. Da tempo i due erano in lite, dopo l'uscita del "mantovano volante" dalla scuderia Ferrari (ancora legata al biscione Alfa): ci pensò Vittorio Jano a far incontrare due personalità così carismatiche entrate in collisione. «Tazio voleva che il Drake cambiasse il nome della casa automobilistica che stava per nascere, aggiungendo il cognome Nuvolari. I due però volevano fare pace: venne scelto un luogo “neutrale”, a metà strada tra Mantova (casa di Nuvolari) e Modena, ma anche tra la sede dell’Alfa di Portello e quella della Ferrari. Un accordo privato per ricongiungersi, nel nome dell'Italia sportiva. Entrambi si completavano a vicenda: la stampa parlò del “trattato di Piacenza”, perché mise fine ai dissidi».

Un salto temporale non indifferente e arriviamo a domenica 11 maggio 1947. «A due anni dalla fine della guerra, Ferrari ha lasciato da tempo l’Alfa. Dopo il conflitto è tornato a realizzare auto da corsa. Da poche settimane ha fondato ufficialmente la Scuderie Ferrari. La “125 S” è pronta a marzo. Come debutto Ferrari sceglie Piacenza, terra amica. Mette sul muso della vettura il celebre Cavallino Rampante nero, circondato dal giallo - colore di Modena – in un marchio rettangolare, con il tricolore». Su Piacenza si riversa una grande attenzione mediatica. Ferrari schiera due vetture all’esordio: la “125 S” guidata da Franco Cortese e la “125 S da competizione" affidata all' esperto Giuseppe Farina». Nelle qualifiche Cortese si destreggia bene, mentre Farina esce di strada, lamentando alcuni problemi. «Ci fu una discussione tra Farina e Ferrari: il pilota voleva scambiare le due auto. La questione venne risolta solo cinque minuti prima della partenza. Ferrari decise di far correre solo Cortese. Alla partenza dalla 125 una scia di fumo evidenziò un problema di carburazione, ma l’auto fece poi la sua corsa».

Il circuito piacentino si rivelò uno sfortunato ma incoraggiante collaudo. «Fu un’avaria tecnica a quattro giri dal termine – un problema alla pompa di alimentazione - a impedire la vittoria del Cavallino Rampante, che era in testa alla corsa. Cortese aveva ripreso i due battistrada sulle Maserati e li avrebbe seminati: andava 3-4 secondi più veloce a ogni giro. Se il Drake avesse schierato la seconda vettura, avrebbe potuto vincere». Ma la bandiera a scacchi vincente non tardò ad arrivare. «Cortese due settimane dopo vinse un circuito cittadino a Caracalla. Peccato - conclude Dal Monte -, la prima vittoria della Ferrari sarebbe potuta già arrivare a Piacenza». 

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