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Un dipinto di Riccardo Benvenuti per aiutare la chiesa di Grazzano Visconti

L'artista: «Quando ho appreso la storia della chiesa e le sue vicissitudini ho pensato a che cosa potevo fare. Ne è nato un dipinto». La presentazione l'11 marzo, alle 15, nella Sala Colonne della Curia Vescovile a Piacenza

Sabato 11 marzo, alle 15, nella Sala Colonne della Curia Vescovile a Piacenza, il pittore lucchese Riccardo Benvenuti presenterà il quadro raffigurante il tempio che ha appositamente realizzato dopo aver appreso, da un amico residente nel borgo, della situazione di degrado in cui si trova la chiesa dedicata ai Santi Cosma e Damiano. Benvenuti, che ha tenuto mostre in tutto il mondo, lo ha donato e ne ha tirato un numero limitato di litografie. Il pittore, pur non essendo piacentino ha subito deciso di dare una mano: «Quando ho appreso la storia della chiesa e le sue vicissitudini ho pensato a che cosa potevo fare. Ne è nato un dipinto». Durante la presentazione si parlerà dello stato dell’edificio - per cui è stata lanciata una sottoscrizione ad integrazione del contributo già assicurato dalla diocesi anche attraverso i fondi dell’8 per 1000  e del progetto di restauro conservativo  ma anche della sua storia e del suo valore artistico.

Verrà inoltre allargato l’orizzonte al borgo di Grazzano Visconti. “Magico” come significativamente dice il titolo dell’incontro. Dopo la proiezione di un video realizzato da Daniele Losi, interverranno il parroco don Piero Maggi, il direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali della Diocesi architetto Manuel Ferrari (“Progetto di recupero”), il direttore emerito dello stesso Ufficio monsignor Domenico Ponzini (“Importanza storica e artistica della chiesa dei Santi Cosma e Damiano”) ed il giornalista Renato Passerini (“Origini di Grazzano Visconti, vita e personaggi passati tra le case del borgo”).  L’incontro – promosso dalla parrocchia di Grazzano Visconti in collaborazione con l’Ufficio per i Beni Culturali della Diocesi – vuole tenere desta l’attenzione su una chiesa, risalente nel nucleo originario al XIII secolo (ed il cui valore è stato riconosciuto con decreto dal Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali), logorata dal tempo: alcune parti strutturali sono sofferenti, il tetto perde in più punti, gli intonaci e anche i preziosi affreschi sono intaccati dall’umidità. Don Maggi ed il consiglio parrocchiale hanno avviato una campagna di sensibilizzazione avvalorata  basata da  un dettagliato dossier che analizza la situazione attuale e descrive i lavori da fare. E’ già stato presentato ad istituzioni, banche, aziende, ma si punterà anche su iniziative per coinvolgere il maggior numero di persone possibile. Basta anche un piccolo aiuto. 

L’edificio sacro - Di origini medievali, probabilmente attorno al XIII secolo, nel Seicento dipendeva dal monastero olivetano di San Sepolcro a Piacenza e, secondo alcune ricostruzioni, esisteva anche un convento poi inglobato dalle case. La consacrazione ai santi Cosma e Damiano avvenne nel 1886. L’attuale struttura a navata unica con cappelle laterali risale alla metà del XVIII secolo come la maggior parte degli altari e delle tele, mentre la facciata è di inizio ‘900, epoca in cui fu costruito il borgo in stile medievale. Punto speciale di preghiera la  suggestiva Grotta di Lourdes, voluta nel 1917 da Carla Erba, moglie di Giuseppe Visconti di Modrone,  dopo un pellegrinaggio nella località dell’apparizione con i due figli malati. Altra manifesta devozione è per lastatua della Madonna Addolorata donata, durante la prima guerra mondiale, dalle madri e dalle mogli dei soldati al fronte.

Nel 1957 l’apertura di una porta a sinistra dell’altare maggiore ha portato alla luce due affreschi di fattura giottesca collocabili tra il 1200 ed il 1300. Le figure del frammento più grande, i cui colori si sono conservati vivacissimi, rappresentano tre suore domenicane e francescane in preghiera, quello più piccolo invece riporta l’ascensione al Paradiso delle anime del Purgatorio. I dipinti si trovano in un corridoio buio ed angusto e fin dal ritrovamento si era pensato di staccarli e spostarli in uno spazio della chiesa dove potessero essere mirati più agevolmente. Il 4 gennaio 1997 il Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali ha emanato un decreto che tutela e vincola l’edificio riconoscendone l’interesse storico-artistico ai sensi della legge n. 1089 del 1° giugno 1939.

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