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Acqua e rifiuti: per la gestione si va verso il maxi-appalto da 80 milioni di euro

80 milioni di euro. E' di questa portata la gara per la gestione di acqua e rifiuti. Infatti a Iren scade la concessione ad fine anno. Durante l'assemblea dell'Autorità d'Ambito, di cui Reggi è presidente, si è discusso proprio di questo insieme a tutti i sindaci della provincia

80 milioni di euro. E' di questa portata la "gara" per la gestione di acqua e rifiuti. Infatti a Iren scade la concessione ad fine anno. Durante l'assemblea dell'Autorità d'Ambito di cui Reggi è presidente si è discusso proprio di questo insieme a tutti i sindaci della provincia. Sarebbe una gara d'appalto da 80 milioni di euro per la gestione di acqua e rifuti per 10-15 anni. Questo mentre la normativa è ancora relativamente incerta: per esempio non sono stati recepiti gli esiti dell'ultimo referendum.

«Stiamo per affrontare la gara d’appalto con l’importo economico più rilevante per Piacenza e provincia ha spiegato Roberto Reggi, primo cittadino e presidente dell’Autorità d'Ambito. Parliamo di 80 milioni di euro l’anno, per la gestione di acqua e rifiuti per la durata di 10 - 15 anni. In tutto supereremo il miliardo di euro. Dobbiamo affrontare questa gara in una situazione incerta, con una normativa “ballerina”: ad esempio non sono stati ancora recepiti gli esiti del referendum (ad esempio per quanto riguarda le tariffe da applicare al servizio idrico, ndr). Insieme agli altri sindaci abbiamo deciso come procedere per stilare al meglio una gara che attirerà sicuramente molti interessi, ed evitare di esporci ad eventuali ricorsi».

«Vista la complessità dell’appuntamento - ha proseguito Vittorio Silva, direttore dell’Autorità d’Ambito -, l’assemblea dei sindaci ha dato il via alle procedure per la scelta del nuovo gestore, una decisione impegnativa che sarà sviluppata attraverso diversi confronti che impegnerà l’assemblea nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Bisognerà decidere se indire un’unica gara per entrambi i servizi o fare gare distinte. Dovrà essere decisa la forma di gestione, se procedere con una gara per l’affidamento del servizio, o con scelta di un socio privato. Oppure, per quanto riguarda il servizio idrico, si potrebbe adottare la gestione in house (con un soggetto tutto pubblico, ndr), come previsto dalla normativa dopo l’approvazione del quesito referendario».

In uno sfondo a tinte ancora incerte, va invece delineandosi con maggiore sicurezza il futuro delle Autorità d’ambito, visto l’imminente arrivo della legge regionale che ne disciplina l’attività. Dovrebbe essere costituita un’unica Ato regionale, garantendo al tempo stesso il permanere delle assemblee provinciali. Il sindaco o il presidente di Provincia che le presiederà entrerà a far parte del cda dell’Ato regionale, e le decisioni, in materia di investimenti e tariffe, resteranno a livello territoriale.

L’assemblea dei sindaci si è invece riservata di chiedere all’ufficio di presidenza di elaborare diversamente i criteri per l’assegnazione dei premi ai Comuni più virtuosi sia per la raccolta differenziata che per il servizio idrico, facendo slittare l’approvazione dei regolamenti. Via libera alle norme per la gestione dei servizi idrici, della gestione dei rifiuti e all’approvazione della variazione di bilancio, punti approvati all’unanimità.

 

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