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Weidmann e Merkel, le elezioni tedesche alleggeriranno il clima

Dopo le elezioni tedesche rimarranno le posizioni ideologiche e dottrinarie di Weidmann e della Merkel, ma almeno non saranno amplificate dalla ricerca immediata del consenso elettorale. Su questo, in assenza di elementi nuovi, mediteranno di certo gli investitori. Anche quelli che ora speculano sullo spread

In questi giorni si è assistito ad un’altalena di prese di posizione del mondo politico ed economico. Quando le posizioni di Schaeuble e della Merkel sembravano ammorbidite e le dichiarazioni nette ed inequivocabili di Draghi sulla determinazione delle intenzioni della BCE sembravano sortire effetti positivi, ecco lo scontro in “diretta mediatica” tra Draghi e il presidente della Bundesbank Weidmann, le cui dichiarazioni gelano tutti e provocano nuovi sconvolgimenti nei mercati. Come ho scritto nel mio intervento del 19 giugno scorso in questa stessa rubrica, il persistente acuirsi della crisi debitoria sta già cominciando a lambire la stabilità di alcune banche tedesche (e il dato è stato  puntualmente registrato dalle onnipresenti agenzie di rating) e questo, alla lunga, porterà degli effetti. Anche sull’opinione pubblica tedesca.

L’attenzione del mondo economico sembra essere sempre più attratta da questo “ottovolante” dei mercati finanziari, che, in parte, ruba la scena alle tematiche dell’economia reale, come la produttività, l’innovazione delle imprese, la competitività delle imprese e, soprattutto, la qualità dei nostri prodotti sui mercati internazionali. Tuttavia, presto anche in Germania le posizioni “rigoriste” perderanno terreno presso l’opinione pubblica. Perché dietro il rigorismo e l’ultraliberismo estremo della destra tedesca c’è anche una ricerca di consenso presso l’opinione pubblica tedesca, da sempre sospettosa e piena di pregiudizi nei confronti dei Paesi mediterranei. 

Dopo le elezioni tedesche, ormai non molto lontane, almeno quest’ultimo elemento sparirà dallo scenario. Certo, rimarranno le posizioni ideologiche e dottrinarie di Weidmann e della Merkel, ma almeno non saranno amplificate dalla ricerca immediata del consenso elettorale. Su questo, in assenza di elementi nuovi, mediteranno di certo gli investitori… Anche quelli che ora speculano sullo spread.

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