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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Bonifica montana, interventi del Consorzio per 217mila euro

Si contano i danni dell’inverno appena trascorso nei territori montani e appenninici. La regione Emilia Romagna chiede al governo lo stato di emergenza nazionale per gli esiti del maltempo delle ultime settimane

La primavera è da poco cominciata e, nei territori montani e appenninici, si contano i danni dell’inverno appena trascorso: la Regione Emilia Romagna ha chiesto al Governo lo stato di emergenza nazionale per gli esiti del maltempo delle ultime settimane. In vista di tale richiesta, anche il Consorzio di bonifica di Piacenza ha provveduto a inviare alla Regione una stima dei danni nel nostro appennino, per quanto è di competenza dell’attività che il Consorzio stesso svolge in ambito montano e collinare. Sia per il settore montano ovest che per quello est, le due zone nelle quali è diviso il nostro territorio per la gestione della bonifica montana, dopo un accurato monitoraggio è stata fatta una stima di 217mila euro per quanto riguarda gli interventi di pertinenza del consorzio.

La bonifica montana, comprendente anche le azioni mirate per la lotta al dissesto idrogeologico, è una delle attività principali compiute dal Consorzio, insieme a irrigazione e protezione idraulica.

dissesto idrogeologico cassimoreno dopo 2018-3Un esempio relativo alla tipologia di opere compiute è l’intervento sulla strada di bonifica San Gregorio-Cassimoreno Roffi a Ferriere: a seguito dell’alluvione del 2015 si erano resi necessari, per i 4 chilometri di strada, 6 interventi. Quello più significativo è consistito nella realizzazione di 4 briglie in gabbioni sul rio dei Cogedazi in località Cassimoreno (Ferriere) per rallentare il corso dell’acqua per evitare erosioni e salvaguardare la strada. I lavori per la realizzazione delle briglie erano terminati nel 2016 ma solo a seguito delle ultime precipitazioni dell’inverno appena concluso l’opera è entrata in funzione e se ne è potuto fare un “collaudo naturale”.

In generale, la bonifica montana gestita dal Consorzio piacentino si concretizza nella gestione e manutenzione di 125 chilometri di viabilità consortile e di 46 acquedotti rurali. Il territorio, diviso a seconda della vallata di appartenenza, è governato da due responsabili, sotto la guida del direttore di Area Tecnica. Le strade di bonifica - tutte a fondo bituminato - e gli acquedotti rurali, sono stati realizzati principalmente negli anni sessanta e settanta come opere a sostegno dell’agricoltura. Gli interventi per la gestione di strade e acquedotti vengono programmati dall’ufficio tecnico sulla base di un attento e costante monitoraggio del territorio.Agli interventi realizzabili con i contributi dei consorziati si aggiungono, per la manutenzione delle strade, quelli straordinari che la regione Emilia Romagna ha già stanziato per il triennio 2017-2019, solitamente affidati a ditte esterne.

Per quanto riguarda invece la lotta al dissesto idrogeologico, il Consorzio di bonifica di Piacenza - come previsto dalla legge regionale del 6 luglio 2012 numero 7 - interviene a seguito di una strutturata concertazione con le amministrazioni locali. E’ di recente creazione infatti un nuovo e strategico strumento - il Nucleo tecnico politico della montagna - che pone attorno allo stesso tavolo gli amministratori locali e il Consorzio, per raccogliere le segnalazioni e pianificare gli interventi. Si tratta di operazioni di varia natura per regimentare i corsi d’acqua con strutture (per esempio briglie che ne riducano la velocità), consolidare le sponde e diminuire l’erosione in alveo; si procede anche al recupero di zone franose, al ripristino degli argini, al controllo dell’erosione, al contenimento del deflusso delle acque e molto altro. La lotta al dissesto idrogeologico non si ferma in quota ma prosegue anche nelle scuole. Nell’anno scolastico in corso, infatti, è iniziata un’attività didattica direttamente negli istituti scolastici superiori. Recentemente, presso il liceo scientifico statale “L. Respighi”, i tecnici e geologi del Consorzio hanno presentato agli studenti gli interventi svolti in montagna insieme agli strumenti tecnologici e cartografici per il monitoraggio del territorio. L’iniziativa si è svolta proprio all’interno di un laboratorio dedicato alla lotta al dissesto idrogeologico.

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