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Economia

Buoni postali, libretti e previdenza: ecco come gli emiliani investono i risparmi

Poste Italiane: «La forte diffusione degli accrediti delle pensioni in Emilia ha contribuito alla notevole crescita dell'utilizzo delle carte elettroniche che si è riflessa in modo positivo sui tempi di attesa negli uffici postali emiliani-romagnoli soprattutto nei primi giorni del mese»

«Poste Italiane rappresenta da sempre un punto di riferimento per le famiglie emiliane - si legge in una nota di Poste Italiane - e i classici prodotti di risparmio postale, in particolare i buoni fruttiferi postali e il tradizionale libretto di risparmio, costituiscono ancora oggi un approdo sicuro e garantito dallo Stato per chi desidera mettere a frutto i propri risparmi. In generale, durante lo scorso anno gli emiliani hanno confermato il loro orientamento verso prodotti con durata a medio-lungo termine rispetto a soluzioni di breve periodo».

«A prescindere dalle mutate e mutabili condizioni di mercato - continua la nota - i due prodotti di Poste Italiane possono senz'altro essere definiti, così vengono percepiti anche dai clienti emiliani, come una delle forme più competitive di "risparmio prudenziale", ossia quell'investimento che presuppone in qualsiasi momento l’immediata liquidabilità, assicurando il rimborso del capitale investito senza perdite o penalizzazioni. I buoni fruttiferi postali sono disponibili in diverse tipologie e sono emessi in forma cartacea e/o dematerializzata. Possono essere sottoscritti presso qualsiasi ufficio postale e, per alcune tipologie, anche on line sul sito www.poste.it. Non prevedono spese di sottoscrizione, rimborso e gestione, eccetto gli oneri di natura fiscale».

«Sempre molto apprezzato è anche il libretto di risparmio postale - spiega "Poste Italiane" - Emesso da Cassa Depositi e Prestiti, è un prodotto affidabile e alla portata di tutti. Tra le caratteristiche: zero spese di apertura e di gestione, possibilità di accredito gratuito per i pensionati e rendimenti più vantaggiosi per i minori. Inoltre, per i titolari vi è la possibilità di associare, sempre gratuitamente, la carta libretto postale, uno strumento elettronico che permette di prelevare denaro contante fino a 600 euro al giorno presso tutti gli sportelli ATM Postamat del territorio nazionale, oppure direttamente all’interno degli uffici postali senza limiti di importo e senza la necessità di compilare alcun modulo».

«La forte diffusione degli accrediti delle pensioni in Emilia - afferma "Poste Italiane" - ha contribuito fortemente alla notevole crescita dell’utilizzo delle carte elettroniche, che si è riflessa in modo positivo sui tempi di attesa negli uffici postali emiliani/romagnoli soprattutto nei primi giorni del mese in occasione del pagamento delle pensioni. E' sempre maggiore in tutte le province emiliane il numero di coloro che ritirano il proprio rateo svincolandosi dall’abitudine di doversi recare presso l'ufficio postale di riferimento. Oltre al risparmio tradizionale costituito da buoni e libretti postali, da alcuni anni gli emiliani si orientano verso piani pensionistici complementari. Soluzioni che in Emilia in particolare riscuotono un notevole gradimento in tutte le categorie sociali. Poste Italiane propone Postaprevidenza Valore, il piano di previdenza complementare che consente di costruire una rendita a partire da un versamento minimo mensile di 50 euro, che si rivaluta anno dopo anno. Inoltre, la soluzione proposta da Poste Vita prevede notevoli vantaggi fiscali: tutti i versamenti effettuati (ad eccezione del TFR) possono essere dedotti dal reddito fino a 5.164,57 euro all’anno con risparmi che vanno dal 23% al 43% del premio versato, in base al reddito (aliquote fiscali attualmente in vigore)».

«Oltre alla previdenza integrativa - conclude la nota - nell'ultimo anno crescono in tutta la regione anche gli aderenti a Postapersona Affetti Protetti, che garantisce una risorsa economica alle famiglie private improvvisamente del reddito più importante, e Postapersona Sempre Presente, che offre un sostegno economico nei casi di perdita di autosufficienza che possono verificarsi a seguito di un grave infortunio oppure di una malattia».  

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