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Campagna del pomodoro, una panoramica nelle fabbriche

La fotografia di questo inizio di campagna: la parola alle aziende, alle prese con un'estate completamente all'opposto di quella del 2014

Problematica, complessa, ancora di difficile interpretazione: questi i termini più ricorrenti riferiti dagli “addetti ai lavori” per definire la campagna del pomodoro 2015 che è iniziata con largo anticipo (come IlPiacenza aveva già annunciato) in tutte le fabbriche di trasformazione del piacentino. Com’è noto quest’anno si sta verificando esattamente l’opposto del 2014: cielo terso, temperature particolarmente elevate che hanno determinato (nonostante l’irrigazione a goccia, la selezione genetica, il sistema di filiera strettamente collegato, insomma le più innovative soluzioni tecnologiche), bacche ridotte, scottature, giallume ed attacchi di ragnetto giallo e nottua.

Così la raccolta delle precoci, pur facendo registrare un ottimo Brix, ha imposto una maturazione molto anticipata e contemporanea, e nel contempo incertezza per quanto riguarda medie e tardive. Il ritorno di elevate temperature per questa settimana non aiuta di certo, ma in ogni caso, prima di ogni ulteriore valutazione, sarà necessario attendere la fine del mese. Solo allora si potrà essere più veritieri nei giudizi, anche perché fino a questo momento- come ci ha riferito Afro Morsia di Asipo - è stato consegnato circa il 20 per cento del contrattato.

“Negli ultimi due giorni - precisa Dario Squeri di SterilTom di Casaliggio- il colore è migliorato, così la consistenza delle bacche, con un Brix che si mantiene elevato. Sicuramente- commenta Squeri- siamo di fronte ad una campagna quantomeno complessa, ma dovremo raggiungere ugualmente il nostro obiettivo di trasformazione, ovvero tra i 1.700.00/1.800.000 quintali con l’auspicio di un recupero della qualità”. Alla SterilTom sono impegnati quasi 400 addetti tra fissi e stagionali.

Da circa 10 giorni impianti a ritmo serrato anche all’Arp di Gariga “dove l’obiettivo di trasformazione è di circa 220.000 tonnellate. ma la paura è che, a causa della non buona allegazione, i quantitativi di medi e tardivi siano ridotti, con la possibilità, tutta da verificare, che si possa verificare una riduzione attorno al 10%. In fabbrica - commenta il direttore generale Stefano Spelta- tutto funziona perfettamente; sono al lavoro circa 350 persone, tra fissi e stagionali”.

Sono invece 427 quelli che operano alla Copador di Collecchio dove, com’è noto, moltissimi soci conferenti sono piacentini. Anche il presidente Paolo Montesissa conferma una campagna perlomeno complicata:” abbiamo trasformato già 500.000 quintali per un obiettivo di 2.850.000 quintali necessariamente rivisto al ribasso, circa 2.700.000. In fabbrica tutto procede bene, speriamo di riuscire a rispettare le richieste, ma per ogni valutazione è ancora aleatoria”.

Non si sbilancia per ora Gianni Brusatassi di Emiliana Conserve dove nei due stabilimenti di San Giorgio e Bussetto si punta a trasformare 2.200.000 quintali. “E’ necessario attendere- sostiene- almeno una settimana; nelle fabbriche tutto procede bene, sono circa 500 gli addetti che operano su tre turni”.

Chiudiamo come sempre con Terre di San Giorgio, piccola, ma straordinaria realtà produttiva di qualità che esporta quasi la totalità della sua produzione biodinamica trasformata in passate e sughi in tutto il mondo, con un fatturato in costante ascesa. Qui nessun problema per il caldo: ”i pomodori sono molto belli, perché nella produzione bio, la massa verde ripara la bacca dal calore eccessivo; poiché sono stati necessari- spiega il proprietario Matteo Gazzola- alcuni adeguamenti per la fase di lavaggio del pomodoro, abbiamo iniziato da poco con i precoci, per un obbiettivo che si attesta attorno ai 40.000 quintali, di cui solo il 10.000 conferiti da altre aziende biologiche; il resto viene direttamente dai campi di proprietà e quindi coltivati con metodo biodinamico. In fabbrica a Settima operano 12 persone, tra fissi e stagionali. Tutto procede al meglio, le prospettive di mercato permangono - precisa Gazzola - buone, sempre rivolte soprattutto all’estero".

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