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Economia

Celle fotovoltaiche con componenti vegetali: avanza la ricerca di base

Le cene con la scienza si chiudono con uno sguardo al futuro ed al fuoco del Sole

Aria, terra, acqua e fuoco: i quattro elementi sono stati il filo conduttore degli appuntamenti della quinta edizione di “A cena con la Scienza”: la rassegna scientifico-divulgativa che ha visto studiosi e ricercatori di fama mondiale relazionare in agriturismo per poi far seguire il dibattito informalmente nel corso della cena.  Al fuoco del sole ed al fotovoltaico organico è stato dedicato l’ultimo appuntamento, giovedì 19 giugno, all’Azienda Agrituristica Battibue con l’intervento di Carlo Andrea Rozzi, ricercatore della sede di Modena dell’Istituto di Nanoscienze del CNR.  “I miei studi – ha spiegato Rozzi – sono nell’ambito della ricerca di base e analizzano le potenzialità di celle che si basano su un principio di funzionamento diverso rispetto a quello delle celle al silicio. Mentre le celle solari tradizionali sono prevalentemente costruite a partire da semiconduttori cristallini, l’attenzione della ricerca si concentra sui semiconduttori organici. Si stanno studiando miscele diverse di sostanze organiche. Negli ultimi vent’anni si sono sviluppati almeno quatto o cinque filoni di ricerca su questo settore: esistono molte combinazioni di materiali che hanno effetto fotoelettrico. L’efficienza di queste celle è ancora bassa, ma negli ultimi anni sono stati fatti molti progressi.  Dal punto di vista dell’impiantistica è necessario il tempo di testare i prodotti innovativi per renderli commercializzabili, però quando arriveranno sul mercato sarà una svolta. Parlare di tempi è difficile, perché i meccanismi di base di funzionamento ed efficienza sono diversi, a seconda dei differenti filoni sperimentali e non sono completamente noti, ad  ogg,i speriamo che tra una decina d'anni i prototipi siano stati testati per validarne l’efficienza nel tempo.  I vantaggi legati a questo tipo di fotovoltaico sono legati alla facilità di fabbricazione: materiali e processi poco costosi con componenti organici quindi in buona parte riciclabili”. Michele Lodigiani, ex presidente di Confagricoltura Piacenza e motore propulsore dell’iniziativa ha ricordato come “la scienza ha profondamente mutato la percezione delle cose da parte dell’uomo, rivelandone i meccanismi più intimi e l’essenza profonda fino all’infinitamente piccolo. L’approccio divulgativo, ma senza banalizzazioni, di questa iniziativa, il dialogo con alcuni fra i più grandi studiosi ci ha permesso, ancora una volta, di scandagliare nel profondo il presente e di guardare al “futuro remoto” con fiducia e speranza”. “A cena con la Scienza” è un’iniziativa che negli anni riscuote sempre interesse, – ha spiegato Enrico Chiesa, presidente di Confagricoltura Piacenza - tanto che intendiamo rilanciarla nell’ambito delle proposte per Expo 2015”. “Tengo particolarmente a questa iniziativa – ha sottolineato Gianpietro Bisagni, presidente di Agriturist Piacenza – perché ha la duplice valenza di far conoscere anche i nostri agriturismi, una rete sempre più attiva sul territorio in grado di promuovere i prodotti locali, accogliere visitatori e far conoscere la nostra bella provincia”.

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