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Cibus, boom di clienti italiani e stranieri per le aziende Steriltom ed Emiliana Conserve

E' stata un successo la prima giornata a Cibus per due imprese piacentine di trasformazione del pomodoro: Steriltom ed Emiliana Conserve. Commenti soddisfatti arrivano da Alessandro Squeri, responsabile export dell'azienda di Casaliggio e da Gianni Brusatassi, presidente di Emiliana, oltre che di Asipo (Associazione di produttori ortofrutta)

E’ stata un successo la prima giornata a Cibus per due imprese piacentine di trasformazione del pomodoro: Steriltom ed Emiliana Conserve. Commenti soddisfatti arrivano da Alessandro Squeri, responsabile export dell’azienda di Casaliggio e da Gianni Brusatassi, presidente di Emiliana, oltre che di Asipo (Associazione di produttori ortofrutta).

Gli stand, nel padiglione 5 delle Fiere di Parma, sono stati raggiunti da numerosi acquirenti. «I clienti provenienti dall’estero - afferma Squeri – sono il target principale di Steriltom. Abbiamo avuto richieste soprattutto per la polpa, dove siamo i primi nel mondo e la domanda è in crescita». Nuovi mercati, ha sottolineato Squeri, si stanno aprendo in Medio Oriente e Stati Uniti «ed è da qui che arrivano richieste di polpa, passata e sughi».

Segno più anche per Emiliana Conserve: «Tanti contatti - ha spiegato Brusatassi - soprattutto italiani, anche se purtroppo sui mercati manca la liquidità. Le scorte sono esaurite e molti clienti chiedono previsioni sulla prossima campagna». L’accordo in anticipo sul prezzo «ha consentito a noi e ai produttori di pianificare il lavoro e si può dire che ci sarà circa il 12% in più di prodotto rispetto all’anno scorso. Dovremmo raggiungere cioè le 2,4 milioni di tonnellate richieste dal mercato».

gianni brusatassi-2Ma ad aumentare, fa notare Brusatassi, sono anche Spagna e Portogallo dove sono previsti incrementi del 24% e «anche la Cina crescerà, ma il suo prodotto non è affidabile». Tema caro agli agricoltori è il prezzo: «La prossima campagna – assicura il patron di Emiliana – manterrà tonici i prezzi del pomodoro e dei derivati». Brusatassi ricorda, infine, di aver chiesto «due anni fa l’aiuto accoppiato sul pomodoro da industria per chi realmente produce. Ora, nel momento clou della decisione, vedo che solo l’Emilia Romagna lo ha chiesto, mentre gli altri nicchiano. Non vorrei che una biro aggiustasse i problemi creati dalla politica».

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