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Cisl, Anna Carini alla guida della Società unificata dei servizi dell'Emilia Romagna

In casa Cisl, otto società provinciali dei servizi si sono fuse per promuovere le più efficaci pratiche operative ed aiutare meglio i cittadini-utenti. Presentata il 12 marzo la nuova società regionale dei servizi Emilia-Romagna, SERV.E.R. CISL SRL, raccoglie l’attività di assistenza ai cittadini (CAF e PATRONATO INAS, ma non solo) con 140 dipendenti

In casa Cisl, otto società provinciali dei servizi si sono fuse per promuovere le più efficaci pratiche operative ed aiutare meglio i cittadini-utenti.   Presentata il 12 marzo la nuova società regionale dei servizi Emilia-Romagna, SERV.E.R. CISL SRL, raccoglie l’attività di assistenza ai cittadini (CAF e PATRONATO INAS, ma non solo) con 140 dipendenti (di cui 110 donne e 30 uomini), per un valore di oltre 10 milioni di euro di fatturato. Una società giovane e a base prevalentemente femminile che valorizza l'esperienza piacentina dato che è proprio Anna Carini, già coordinatrice dello staff CAF ed INAS a Piacenza, ad essere stata scelta come Amministratore delegato. 

Recandosi presso i locali di sempre i cittadini potranno, già nel corso di quest'anno, entrare in contatto con una realtà che aumenta la sua efficienza grazie al collegamento con una rete informatica più vasta.
“SERV.E.R. CISL SRL è una società ben dislocata sul territorio regionale perché incentrata su 122 unità operative  – ha spiegato Anna Carini in occasione della presentazione di SERV.E.R. – tra i servizi offerti ci sono la consulenza per i Modelli 730 (oltre 187.000 quelli compilati nel 2013), Imu, Isee, Red, Unico, Invalidità Civili, Colf e Badanti e Successioni. I valori aggiunti a cui ambiamo sono i coordinamenti tra i diversi servizi, le economie di scala, l’implementazione del controllo di gestione, la promozione condivisa, e il valorizzare le competenze dei singoli territori per farle diventare patrimonio comune di tutta la società per migliorare le performance dei servizi stessi”.

Giorgio Graziani, Segretario della Cisl Emilia-Romagna, ha voluto mettere in risalto il processo di aggiornamento che così sta coinvolgendo tutta l'organizzazione.
“Da sempre chiediamo alle aziende, alle istituzioni di diventare più grandi per essere maggiormente competitive. Anche noi siamo stati capaci di metterci in discussione in questa direzione, dopo la riforma organizzativa che ha portato le Unioni Sindacali della regione da 10 a 6 territori, ora il focus si sposta sui servizi: nasce una media azienda che può competere in un mercato difficile, quello dei servizi ai cittadini, al passo coi tempi, con competenza e qualità, anche questo è fare sindacato – ha sottolineato Giorgio Graziani, segretario della Cisl Emilia-Romagna – al passo con i tempi. Presentiamo oggi il secondo Caf in regione (con circa il 15% di quota di mercato), un modello in cui la formazione diventa il vero valore aggiunto e, proprio in questa direzione, puntano gli investimenti in personale e lavoro. Le persone che già oggi si rivolgono ai nostri CAF ne avranno vantaggi in fatto di efficienza”.
“E’ un percorso che avviene su scala nazionale per avere una filiera organizzativa più corta. Come Caf nazionale ora ci raffrontiamo con 20 società invece che 116 – ha spiegato Valeriano Canepari, presidente Caf Cisl nazionale e Coordinatore nazionale Consulta Caf : questo ci dovrebbe dare la possibilità di avere un modello organizzativo uniforme che riesce a fare velocemente modifiche per gestire nuovi servizi sui singoli territori. Fatto questo sforzo organizzativo dovremo pensare a come gestire i servizi futuri in relazione ai cambiamenti delle pubbliche amministrazioni stanno vivendo (modifiche delle strutture dell’Inps, la riflessione del precompilato, l’avvento del precompilato)”.

Lusinghieri i commenti dello stesso direttore generale dell’Inps-Inpdap, Mauro Nori, che ha sottolineato come dalle società dei servizi ci sia “bisogno di un apporto straordinario. Il nostro ente ha avuto il 50% del taglio di risorse per il funzionamento, ed è grazie anche alla collaborazione con i Caf e ai diversi patronati che siamo riusciti a continuare a erogare i nostri servizi in maniera efficiente”. “Il sistema dei servizi – ha continuato Nori - è chiamato a collaborare con il nostro istituto in un momento in cui assistiamo a una fortissima riduzione dei costi e, per i quali, c’è bisogno di competenza in termini di welfare e assistenza alla persona”. Previdenza, assistenza e sanità: l’Inps-Indap è l’unico ente al mondo ad occuparsene in maniera congiunta, con numeri notevoli: 22 milioni d’assicurati e 19,5 milioni di pensionati.

“Oltre alla previdenza – ha aggiunto Nori -, l’Inps-Indap è chiamato alla gestione del tema del nuovo Isee. Dobbiamo intercettare i bisogni in maniera ancora più efficace e lo strumento è, appunto, l’Isee: per questo il ruolo dei Caf è fondamentale”. Mentre, sulle dichiarazioni non conformi ha dichiarato: “E’ solo dell’1,83% la percentuale delle dichiarazioni illecite pervenute all’Inps a fronte di 14.000.000 di dichiarazioni complessive. Un obiettivo che si può ancora migliorare”.
 

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