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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Colostro, essenziale per prevenire le malattie dei vitelli

La conversazione del veterinario dott. Medardo Cammi alla serata organizzata da "Cima" che produce integratori di base per le vacche da latte

Il colostro? Indispensabile per prevenire le malattie del vitello cui garantisce gli anticorpi. Ne ha trattato il veterinario dott. Medardo Cammi in una serata organizzata da Cima che produce integratori di base per le vacche da latte, in un ristorante della provincia, riunione cui hanno partecipato numerosi allevatori. «Va somministrato- ha specificato- entro le prime sei ore di vita, almeno tre litri, e deve essere di buona qualità, perfettamente conservato, congelato se non utilizzato entro le 24 ore, valutato sempre con il rifrattometro. Ed attenzione ad ogni manovra: è facilissimo poterlo contaminare e quindi indirettamente trasmettere batteri. Per questo ad esempio non bisogna mai usare lo stesso contenitore per colostro e latte e tutto va adeguatamente disinfettato dopo l’uso. E non va bene nemmeno il nursing (allattamento diretto) perché si introduce meno colostro nel vitello, mentre oggi sono in commercio apposite sonde, facili da usare, per un’adeguata somministrazione, unitamente ad un’apposita attrezzatura per congelare e scongelare rapidamente».

Insomma considerato che un’adeguata razione di colostro sano è essenziale per i vitelli e che più colostro significa una futura maggiore produzione di latte (calcolata in 400 Euro a capo!), l’allevatore non si deve assolutamente fallire proprio su questo punto.  «Va - ha detto - gestito adeguatamente, pastorizzato a 60° per 60 minuti, congelato se non usato entro le 24 ore e refrigerato se viene somministrato entro le 24 ore. Poche prescrizioni semplici, ma essenziali per salute e quindi economia dell’allevamento, consigli- ha detto- di un veterinario che opera sul campo, ogni giorno».

Il traguardo secondo Cammi è quello di avere dai vitelli manze sane, da poter fecondare in età inferiore a 24 mesi. Ma quali sono i fattori che interferiscono per un adeguato sviluppo? Diarrea neonatale e forme respiratorie. La prima è fenomeno enterico provocato da virus, batteri e parassiti «ed è- ha chiarito- una patologia multifattoriale, ovvero strettamente collegata ad una non corretta gestione dell’allevamento, un costo di 52 Euro per ogni capo, con buone probabilità che venga colpito da altre infezioni perché indebolito».

I batteri penetrano attraverso la bocca, da qui scendono verso l’intestino ed attaccano e distruggono i villi che assorbono i liquidi; possono giungere anche al torrente circolatorio e provocare tossiemie. «Bisogna- ha ribadito- chiamare sempre e tempestivamente il veterinario per capire lo stato di salute degli animali, verificare le vacche in sala parto, le condizioni di stress, la zona dell’asciutta. Una buona gestione di questa zona, significa ottima gestione dei vitelli. La sala parto deve essere ben pulita, isolata, con fieno ed acqua fresca. Ricordatevi che il parto è individuale, bisogna solo assistere!».

Le prime cure devono iniziare dalla pulizia del naso e della bocca e con la disinfezione dell’ombelico con tintura di iodio, entro 30 minuti dal parto. Il trasporto del vitello nelle gabbiette deve avvenire con carrelli puliti, riscaldati; va benissimo anche la cappottina, il tutto per favorire la digestione del colostro. Le vitellaie non devono essere poste vicino alla concimaia! Consigli chiari, facili da applicare ma essenziali per la salute del vitello e quindi per una gestione adeguata dell’allevamento».

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