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Confedilizia: «Acer pensi alle sue finanze e non faccia regali ai morosi»

Confedilizia replica ad Acer e all’assessore al welfare Stefano Cugini: «La politica sociale non può consistere nel fare regali a carico della fiscalità generale, alzando di continuo la stessa come fa il Comune»

«Non sappiamo – replica la Confedilizia agli interventi di ieri di Acer e dell’assessore al welfare Stefano Cugini – se sia più sgradevole o più comodo da parte nostra replicare a due comunicati che è perfino sconvolgente (per il nostro futuro) prendere in considerazione. Eppure il nostro comunicato era molto chiaro, per chiunque abbia un minimo di dimestichezza con i numeri e coi bilanci (pure, tra l’altro, trattandosi per i replicanti di soldi di altri, ed essendo forse usi solo a spendere, magari senza soverchie preoccupazioni). Noi abbiamo infatti comunicato i dati in continuo aumento della morosità in Acer non per tirare dagli stessi in sé soli una conclusione, come in tutta chiarezza emerge dal tenore letterale del comunicato stesso. Li abbiamo comunicati in quanto posta di un bilancio preoccupante, che si rivela un disastro annunciato con riferimento al suo equilibrio e all’esigibilità dei crediti. A questo solo dovevano (e potevano, e possono) replicare Acer e assessore, che invece si adagiano comodamente a far finta di replicare solo sulla morosità propria (a carico della fiscalità altrui) e dei privati (a carico dei medesimi), che è argomento del tutto inconferente. Comunque, dice ancora il comunicato Confedilizia, lasciamo stare patetiche repliche che non sappiamo se più puerili o più ridicole: agli enti che hanno il dovere di sorvegliare i conti pubblici, a questi enti chiediamo di intervenire così come ad Acer e ad assessore chiediamo di mostrare i loro conti a collegi indipendenti, senza fare anche quest’anno la ripetizione pluriannuale dei dati del primo trimestre regolarmente smentiti a fine anno. La politica sociale non può consistere nel fare regali a carico della fiscalità generale, ed alzando di continuo la stessa come fa il Comune. Sono, questi, tempi andati, sono proprio i metodi parolai che ci hanno a suo tempo condotto alla situazione attuale, caratterizzati da enti pubblici spreconi o incapaci che si accompagnano a tasse crescenti, in una superficialità che spaventa, solo tesa – con particolare riferimento alle spese – a replicare per replicare, pur di confondere le idee della pubblica opinione sul reale stato delle cose. Acer e Comune pensino poi allo stato delle loro finanze prima, e più, che ad iniziative di propaganda facciale, in termini cittadini o con altre articolesse autoreferenziali». 

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