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Confedilizia: anche la Regione Emilia vuole interferire sulle locazioni brevi

La Regione Emilia-Romagna ha intenzione di introdurre nella propria disciplina che regola le attività di ricettività turistica una norma che prevede l'obbligo di attribuire a ciascuna struttura un codice identificativo

La Regione Emilia-Romagna ha intenzione di introdurre nella propria disciplina che regola le attività di ricettività turistica una norma che prevede l'obbligo di attribuire a ciascuna struttura ricettiva – comprendendo anche gli appartamenti dei privati – un codice identificativo da utilizzare in tutti gli adempimenti connessi a tale attività di ricettività turistica e non solo (si pensi a tutte le varie tipologie di locazione di breve durata).

Non esistendo di fatto una particolare categoria di immobili da destinare in modo specifico alle locazioni brevi questo provvedimento, che si aggiungerebbe tra l'altro a quanto recentemente previsto dal decreto crescita per le locazioni brevi (misura fortemente criticata da Confedilizia), introdurrebbe un obbligo per tutte le unità immobiliari ad uso abitativo esistenti in Emilia-Romagna posto che ciascuna di esse potrebbe essere in ogni momento destinata alla locazione breve, per specifiche esigenze transitorie degli inquilini, siano essi turisti o lavoratori, studenti, familiari di persone degenti in ospedale, ecc..

Ci sono già attualmente in vigore diverse norme – alcune di recente emanazione – che regolano – per non dire penalizzano – la materia delle locazioni di breve durata, sia dal punto di vista fiscale che della sicurezza, per cui non è necessario introdurre altri adempimenti e obblighi che possono creare ai privati ulteriori disagi e costi; anzi, in considerazione del fatto che spesso con tale tipologie di locazioni si rende un servizio alla collettività (si pensi ad esempio a chi deve assistere una persona malata), la materia dovrebbe essere maggiormente semplificata.

Inoltre il provvedimento che vuole adottare la Regione Emilia prevede sanzioni molto pesanti per chi non dovesse utilizzare il summenzionato codice identificativo.

Questo provvedimento – dietro al quale si celano ovviamente i poteri forti della ricettività turistica – si aggiunge a quelli recenti dell'aumento dei costi di costruzione e del diniego all'introduzione del voto telematico per le elezioni dei Consorzi di bonifica confermando una modalità di operare – da parte della attuale Giunta regionale a maggioranza Pd – basata fortemente su di un sistema clientelare di potere che fino ad ora non ha conosciuto soste. 

I cittadini dell'Emilia-Romagna però si sapranno certamente regolare alle prossime elezioni regionali.

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