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Coronavirus, Cgil-Cisl-Uil: «Gravissimo che il decreto non tuteli i lavoratori emiliano-romagnoli»

I sindacati: «Abbiamo proposto sblocco cassa in deroga senza ricevere risposte. Situazione insostenibile, un ulteriore ritardo sarebbe inaccettabile e irresponsabile. Interventi in tempi rapidi»

«Il decreto varato dal Consiglio dei Ministri per affrontare le conseguenze dell'emergenza Coronavirus non prevede interventi a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori al di fuori delle cosiddette "zone rosse". Ciò vuol dire che questo primo provvedimento non prevede interventi a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dell'Emilia-Romagna, che per ragioni direttamente o indirettamente collegate all'emergenza non possono lavorare», si legge nella nota firmata dalle sigle sindacali Cgi, Cisl e Uil Emilia-Romagna.

«Reputiamo la mancanza di tali interventi un fatto gravissimo, che lascia nell'incertezza migliaia di persone in questa regione. Nei giorni scorsi abbiamo con forza chiesto lo sblocco di risorse già esistenti e disponibili a livello regionale, proponendo un intervento che non prevede ulteriori stanziamenti da parte del Governo. Ad oggi non abbiamo risposte, mentre la situazione diviene sempre più insostenibile». 

«Ribadiamo la richiesta al Governo affinché si autorizzi l'utilizzo dei fondi residui e non utilizzati della cassa in deroga, provvedimento che ci metterebbe in condizione di garantire il salario e l'occupazione. Questo intervento è necessario in tempi rapidi ed ogni ulteriore ritardo sarebbe inaccettabile e irresponsabile. In mancanza di ciò CGIL CISL e UIL Emilia-Romagna valuteranno quali iniziative di mobilitazione mettere in campo».

LA RISPOSTA DEL MINISTRO DE MICHELI

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