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Giovani Industriali: «Situazione del paese insostenibile, subito misure»

«La situazione economica e finanziaria del Paese non è più sostenibile per le imprese. Chiediamo che vengano prese subito misure», lo afferma in una nota il Consiglio centrale dei Giovani imprenditori Confindustria

"La situazione economica e finanziaria del Paese non è più sostenibile per le imprese. Chiediamo che vengano prese subito misure effettive per non essere costretti al fallimento o a mandare a casa i lavoratori". Lo afferma in una nota il Consiglio centrale dei Giovani imprenditori Confindustria. "La crisi che viviamo, e la mancanza di provvedimenti coraggiosi - proseguono i Giovani imprenditori - sta creando un sentimento di rabbia e sconforto fra chi lavora e dà lavoro, con conseguenze tragiche".

"Come imprese - spiega il presidente Jacopo Morelli - ci impegniamo ogni giorno per rinnovare contratti, per contrastare la caduta della produzione industriale e degli ordini interni, per continuare a pagare le imposte che sostengono il Paese. Stiamo cercando di non flettere gli investimenti in ricerca e innovazione, senza i quali è impossibile garantire competitività ai nostri prodotti e servizi e conquistare nuovi mercati. Ma con una tassazione sul reddito di impresa superiore di 20 punti a quella tedesca, con la bolletta energetica che si stima crescerà di altri 3,5 miliardi di euro nel prossimo anno, con 70 miliardi di crediti bloccati presso la Pubblica amministrazione, è una lotta quasi impossibile e lo scorso anno più di 11 mila aziende sono fallite".

"Il Governo Monti è stato chiamato a governare in condizioni eccezionali e per questo ci aspettiamo riforme eccezionali, non correzioni al margine come sulla riforma del lavoro e sulla delega fiscale. Ridurre la spesa pubblica, tagliando sprechi e privilegi anche laddove ci sono interessi elettorali forti, è un atto necessario: servono risorse per abbattere il costo del lavoro e la tassazione sulle imprese e per investire in infrastrutture e innovazione. Ma è anche un gesto doveroso perché cittadini e imprese non tollerano più di essere i soli a sostenere sacrifici. Alle forze politiche chiediamo credibilità, serietà e di avere molto più coraggio di quello dimostrato sinora, lo stesso coraggio che stanno dimostrando le forze produttive"

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