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Economia

Economia circolare, il futuro dell’imprenditoria

La 74esima assemblea di Confindustria Piacenza all'Università Cattolica ha avuto come ospite Gunter Pauli

Basta sprechi, basta sfruttamento dell’ambiente. Non possiamo più permettercelo, ma dobbiamo poter conciliare produttività, guadagno, lavoro ed eticità. Tutto questo ha un nome e si chiama “economia circolare”. Per trattare di questo punto nodale delle prospettive di sviluppo e di sostenibilità dell’intero pianeta, in occasione della 74° assemblea di Confindustria Piacenza che si è svolta presso l’Università Cattolica, è stata organizzata una tavola rotonda coordinata da Gianni Trovati, editorialista e giornalista del Sole 24Ore con ospite Gunter Pauli, iniziatore della Blue Economy,  imprenditore ed economista, fondatore di Zeri (Zero Emission Research Initiative), rete internazionale di scienziati, studiosi ed economisti che si occupano di trovare soluzioni innovative alle principali sfide cui le economie e la società sono poste di fronte, progettando nuovi modi di produzione e di consumo.

Con lui Mario Grosso - Professore Associato presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Milano - Ricercatore LEAP - Laboratorio Energia Ambiente Piacenza ed Ettore Capri - Professore Ordinario Facoltà di Scienze Agrarie Alimentari ed Ambientali della sede di Piacenza Università Cattolica del Sacro Cuore, presenze non casuali perché, come ha detto anche Paoli “senza la ricerca non si riuscirà  a rispondere in modo adeguato alle necessità di un pianeta abitato da un numero crescente di persone senza che a crescere ci siano spazi e risorse per far fronte agli aumentati fabbisogni”.

Parterre delle grandi occasioni nell’Auditorium Mazzocchi con la presenza di autorità civili e militari e rappresentanti di tutto il mondo agro-alimentare piacentino, accolti dal presidente di Confindustria Alberto Rota che ha ricordato come in questi anni “sia cresciuta la consapevolezza della necessità di coniugare crescita aziendale e sostenibilità sociale ed ambientale. Le aziende hanno introdotto innovazioni anche grazie agli incentivi di Industria 4.0. Sono più attente ai consumi energetici ed alla loro impronta ambientale. In tutto questo l’interazione con le università ed i centri di ricerca è importantissima. A Piacenza ne abbiamo di eccellenti. La ricerca è in grado di darci le risposte che ci servono per una sostenibilità ambientale, sociale ed economica”.

La 74° Assemblea di Confindustria Piacenza - IlPiacenza

E per testimoniare quanto già stiano facendo le imprese piacentine per andare incontro a queste nuove esigenze produttive, dopo un video di saluto del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia (fare un salto di qualità per affrontare le nuove sfide nel mondo con l’Europa), è stato trasmesso un filmato con le esperienze di imprese, che stanno attuando soluzioni green sia sul fronte produttivo che su quello energetico. In molti casi poi ci si è resi conto della possibilità di riavviare il circolo, proprio secondo i canoni di una nuova economia che chiede di ripensare il tradizionale ciclo produttivo lineare. Sette testimonial: Cementirossi, Gualapack, Rigeneral sistem, Paver, Saib, Poggiarello, Fossati serramenti, Vetreria di Borgonovo.

Nel suo saluto il prefetto Maurizio Falco ha detto che “abbiamo bisogno di un lavoro che dia dignità e qualità di vita ed un’economia dove anche il consumatore sia responsabilizzato, con il pubblico come catalizzatore del privato e non solo come controllore”. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini, reduce da una visita sull’Appennino piacentino ha ricordato il “taglio dell’IRAP alle imprese di montagna e l’impegno della Regione per affrontare i cambiamenti climatici, investendo in prevenzione sul territorio contro in dissesto idrogeologico. L’Emilia Romagna è stata la prima Regione a varare una legge urbanistica per azzerare il consumo di suolo, con fondi per la rigenerazione urbana”. Il prof. Grosso ha detto che “abbiamo bisogno di un mercato in movimento, senza ostacoli della politica ed una corretta gestione dei rifiuti, con adeguati impianti di termovalorizzazione; ma sono indispensabili i cittadini per una gestione corretta dei rifiuti”. Capri ha ricordato che “è l’agricoltura che ha inventato l’economia circolare copiando i processi naturali; collegare la terra, le colture erbacee e il recupero dei rifiuti è stato reso strategico dall’agricoltura, il che ha portato alla qualità dei prodotti unita a quella dell’ambiente. La zootecnia ne è un esempio con opportune strategie imprenditoriali”.

“Abbiamo bisogno- ha esordito Paoli nel suo articolato intervento corredato di numerosi esempi della sua innovativa attività imprenditoriale - di fantasia, visione e realismo in un mercato che cambia, dove non conta il prezzo più basso ma appunto le doti che aveva già evidenziato Antoine de Saint-Exupéry per affrontare le trasformazioni. E’il viaggio della scienza, è conoscere le opportunità di business e farne realtà”. Ha raccontato della sua fabbrica di sapone biodegradabile, dopo avere visto la schiuma nei fiumi, la fabbrica con il tetto con l’erba e gli operai ricompensati per andare al lavoro in bicicletta “che fa bene alla salute”, la sua barca che sta facendo due volte il giro del mondo con usando sole, acqua e tecnologia; ha citato la Novamont che converte olio del cardo e zuccheri della cellulosa in bioplastica.

“Non competiamo con prodotti standardizzati, utilizziamo la tradizione, non gettiamo via la nostra storia; cominciamo da quello che abbiamo. L’Italia dovrebbe trasformare la petrolchimica in biochimica. Datevi- ha ribadito- dei progetti” e ha citato la sua fattoria dove convivono polli e maiali (contro le indicazioni legislative della Ue) che producono più uova e carne ricca di betacarotene venduta per la qualità e non a peso. Ha chiarito che “la clorofilla è il Gps e l’orologio delle piante e si possono fare coltivazioni alternative. E la prossima generazione di Internet sarà in 3D, con la luce erogatrice di servizi al posto dei satelliti. Ispiriamo- ha concluso- le prossime generazioni a vedere le opportunità, dando giusti impulsi all’ambiente. La grande sfida è far credere ai figli che c’è un futuro migliore”.

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