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Farinetti: «Dal mondo del vino l’esempio di un coraggio necessario a ripartire»

Il patron di Eataly al centro parrocchiale di Roveleto per presentare il suo libro "Storie di coraggio", nell'ambito del ciclo "Conversazioni - Dialoghi con l'autore" promosso dalla parrocchia. A moderare l'incontro il sommelier Massimo Modè e il sacerdote don Umberto Ciullo

«Dodici storie di coraggio, quello stesso di cui ha assolutamente bisogno l’Italia per tornare ad essere leader del mondo per la bellezza di cui è indiscussa leader, una bellezza che va tutelata attraverso il lavoro che è un mezzo, con il futuro che si deve costruire sull’esportazione che metterà a posto ogni situazione».

E’ un Oscar Farinetti a tutto tondo, avvincente affabulatore, quello che una platea gremita ha ascoltato al centro parrocchiale di Roveleto dove è intervenuto per raccontare il suoi libro “Storie di coraggio”, nell’ambito del ciclo “Conversazioni – Dialoghi con l’autore” promosso dalla parrocchia. A moderare l’incontro il sommelier Massimo Modè e il sacerdote don Umberto Ciullo.

Un Farinetti che sembra avere una ricetta per tutto, forte del suo connaturale ottimismo, che invita ad una palingenesi morale, con la “rivoluzione che deve venire dall’alto, dal buon esempio che trascina; lasciamo fare ai giovani e soprattutto lasciamo che vadano all’estero, soprattutto nei paesi dove c’è tanta coscienza civica e voglia di esportare”. Un cambiamento radicale che, a parere di Farinetti ci renderà, entro i prossimi dieci anni la nazione più ricca e florida dell’Europa, con una disoccupazione al di sotto del 5 per cento e una disoccupazione giovanile inferiore al 20 per cento. Per questo, secondo il patron di Eataly- è necessario aprirsi al futuro, al web e alle tecnologie, “volare alto, ma tendendo conto e trasmettendo le sane tradizioni, perché parafrasando Tonino Guerra- bisogna procedere girando ogni tanto la testa per vedere da dove proveniamo.

Sono un droghiere- ha detto iniziando la sua conversazione- che ha raccontato delle storie, storie di vino, un mondo potente che rappresenta come nessuno l’identità culturale di un territorio, con uomini e donne che sanno essere agricoltori, enologi, direttori di marketing, viaggiatori in giro per il mondo a venderlo. Ho scelto 12 famiglie in giro per l’Italia; ogni capitolo è un racconto, una storia a sé; persone coraggiose, che esprimono valori che sono sempre di per sé contagiosi; perché ci insegnano a non mollare mai, altrimenti si uccide la nostra idea di progresso.

Mai mollare, avanti con coraggio che è capacità di analisi, predisposizione al dubbio, ovvero curiosità, anche di cambiare idea, se è il caso.

Ma- ha soggiunto- non c’è coraggio senza rispetto; bisogna vivere in armonia con le persone avendo senso di responsabilità, bontà, amicizia nell’affrontare i problemi. Rispetto, per vivere insieme agli altri”.

Farinetti lodando il salame gustato prima dell’incontro, ha lodato i prodotti piacentini che andrebbero esportati nel mondo ed Eataly alla Cavallerizza (sarebbe inaugurata a settembre, ma il condizionale è d’obbligo , visto che si sono già susseguiti diversi annunci sull’apertura), potrebbe essere un buon veicolo per la promozione. Al sindaco Dosi presente alla serata, ha promesso di dare una mano a Piacenza, perché non c’è nulla di complicato, se utilizziamo il coraggio.

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