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Fertilizzazione organica: presto finestre autorizzative più flessibili con un intervento ministeriale determinante per le aziende

Recepite le sollecitazioni di Confagricoltura per la situazione di ristagno idrico dei terreni per le incessanti piogge

Confagricoltura valuta positivamente la disponibilità dei ministeri dell’Ambiente e delle Politiche Agricole ad affrontare nell’immediato l’emergenza, per l’utilizzazione agronomica di effluenti e digestato, in cui si trovano le aziende agricole, a causa delle piogge abbondanti che hanno impedito le lavorazioni nei campi.

Alla riunione di stamani, 4 dicembre, al ministero dell’Ambiente, Giovanna Parmigiani, componente della Giunta di Confagricoltura delegata per l’Ambiente, ha ribadito la necessità di un intervento entro questa settimana per risolvere la situazione, prevedendo la possibilità di specifici periodi, a dicembre e gennaio, per l’utilizzazione agronomica di effluenti e digestato; anche in funzione delle semine autunno-vernine necessariamente ritardate. 

Confagricoltura ricorda che, nella lettera inviata ai ministeri competenti il 19 novembre scorso, aveva sollecitato a intervenire, dal momento che, per la situazione di ristagno idrico dei terreni per le incessanti piogge, non si poteva entrare nei campi per effettuare le operazioni colturali. I ministeri hanno inoltre preso atto del fatto che ormai le condizioni climatiche impongono un aggiornamento del decreto che disciplina la materia per rendere più flessibile il calendario dei lavori di fertilizzazione organica.

«Nessuno meglio di chi è in campo sa rilevare se ci sono o meno le condizioni per spandere» – aveva spiegato nei giorni scorsi Filippo Gasparini, presidente di Confagricoltura Piacenza, intervenendo sul tema e sottolineando l’importanza della richiesta avanzata da Confagricoltura. 

«È particolarmente importante per gli agricoltori piacentini che la normativa riguardante tempi e permessi di spandimento dei reflui zootecnici sui terreni venga rivista in modo più razionale. E’ impossibile stabilire per decreto e a priori ampie finestre in cui non si può fertilizzare con reflui e digestato, ipotizzando che a dicembre e gennaio i terreni siano ghiacciati» - rimarca Gasparini. 

Nell’attesa di un atto risolutivo dell’emergenza da parte dei ministeri, Confagricoltura Piacenza ricorda i danni già riscontrati - dovuti al ritardo o alla distruzione nelle semine – in molte zone del piacentino, specialmente quelle limitrofe al corso del fiume Po, dove le aziende si sono dovute confrontare con il problema dei fontanazzi. A ciò si sono aggiunte numerose situazioni d’emergenza nelle zone collinari per frane e smottamenti. In generale, il protrarsi del maltempo ha impedito una pianificazione regolare delle semine.

Attualmente le Regioni, in base a quanto previsto dall'art. 40 del D.M. 25 febbraio 2016, possono permettere la distribuzione dei reflui pubblicando specifici bollettini in funzione dell'andamento meteorologico, nei soli mesi di novembre e febbraio; mentre dal 1 dicembre al 31gennaio vige il divieto assoluto di spandimento. «In pratica – spiega Gasparini - nella situazione attuale, in assenza di finestre per l'utilizzazione agronomica, si rischia di avere un periodo di sospensione degli spandimenti iniziato a metà ottobre, con l’arrivo delle perturbazioni, fino a fine gennaio con la conseguenza di non poter concimare in presemina, nei terreni che, a causa del mal tempo, non sono ancora stati seminati. A ciò si aggiunge, tra gli altri, il problema di non avere sufficiente capienza per lo stoccaggio degli effluenti zootecnici e del digestato perché il maltempo ci ha bloccati quando avevamo scorta adeguata di reflui per un’utilizzazione ottimale: pronti per fertilizzare i prati, nei quali andavano ancora effettuati gli ultimi sfalci e pronti da interrare nei campi dove era stato raccolto il mais». A livello più generale, sottolinea l’associazione degli imprenditori agricoli, occorre precisare che il mese di novembre da anni risulta essere tra i più piovosi dell'intero anno, su buona parte del territorio nazionale, e al contempo sempre più frequentemente sono state registrate temperature relativamente miti a dicembre e gennaio. «Per un’efficace azione positiva sui terreni – conclude il presidente di Confagricoltura Piacenza – sarebbe opportuno che la gestione degli effluenti zootecnici e del digestato fosse il più possibile flessibile, responsabilizzando in questo soprattutto gli agricoltori ai quali è di fatto affidata la cura e la tutela dei terreni medesimi».

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