rotate-mobile
Economia

Mario Giordano a Piacenza: «L’Europa è diventata un mostro di burocrazia e sprechi»

Il direttore del Tg4 ospite alla Galleria Biffi Arte per presentare il suo libro di denuncia "Non vale una lira. Euro, sprechi, follie: così l'Europa ci affama". Giordano: «L'Europa è a misura delle lobby e della Germania. Uscendo dalla moneta unica avremmo una svalutazione, ma dopo possiamo crescere come già successo a inizio anni '90»

«A maggio 2013, nel pieno della crisi, l’Unione Europea s’impegna a finanziare per 90mila euro un rapporto tecnico sugli orinatoi e gli sciacquoni». Mario Giordano, direttore del Tg4 e penna illustre de “Il Giornale”, è andato a curiosare nei bilanci dell’Unione Europea degli ultimi anni, per scoprire dove finiscono i finanziamenti dei 28 paesi che la costituiscono. E l’analisi è impietosa. Nel suo libro -  edito da Mondadori - “Non vale una lira. Euro, sprechi, follie: così l’Europa ci affama”, presentato il 30 maggio alla Galleria Biffi Arte di Piacenza insieme ai giornalisti Mauro Molinaroli e Ippolito Negri, c’è la fotografia di un’istituzione lontana dai bisogni dei suoi cittadini, soprattutto da coloro che abitano il sud del continente.

«In campo internazionale – ha evidenziato Mario Giordano – l’Europa fa figure barbine: ricordiamoci della guerra in Bosnia, in Libia e ora in Ucraina. Non dice nulla sui nostri marò in India e non si occupa del tema dell’immigrazione. Sentiamo dire che ci vorrebbero gli Stati Uniti d’Europa, forse arriverà la fata turchina a sistemare le cose, ma io a queste favole non credo. L’Europa è antidemocratica, e assomiglia sempre di più all’Unione Sovietica. Non risolve i problemi dei suoi Paesi ed è impegnata a legiferare sulla circonferenza “ideale” di banane, piselli e melanzane. L’Europa ha tradito i suoi ideali ed è diventata un mostro di burocrazie e sprechi a misura delle lobby». Giordano punta il dito anche contro la nostra classe politica, rea di impegnare poca attenzione ai lavori della Commissione Europea. «Il nostro Paese – ha detto - è poco tutelato anche perchè noi mandiamo i nostri politici peggiori in vacanza là. La Gran Bretagna – da sempre euroscettica - manda invece i suoi funzionari più preparati. L’euro è una moneta fatta su misura per la Germania, ormai lo dicono anche Prodi e Visco, e per loro funziona benissimo: da 7 anni superano tutti i record di occupazione».

Per l’ex direttore de “Il Giornale”, il caso più emblematico di spreco è rappresentato dalla “doppia” sede parlamentare, situata nella capitale belga di Bruxelles e nella cittadina francese di Strasburgo. «Questo è un caso folle – s’infervora il giornalista – di spreco. I parlamentari e i funzionari sono costretti a fare armi e bagagli per trasferirsi a Strasburgo per 3-4 giorni ogni tanto. Bisogna spostare tutti i faldoni e ci viene a costare 200milioni l’anno. A Strasburgo il parlamento è chiuso per 317 giorni in dodici mesi: ovviamente la Francia pone il veto alla soppressione di questa sede, per difendere il suo prestigio e il suo interesse economico. L’Europa ci costa insomma 174 euro al secondo: mentre finirà l’incontro di stasera si saranno già pappati un milione di euro. L’Italia versa ogni anno 15 miliardi di euro all’Ue e se ne vede restituire solamente 9,5, perciò negli ultimi dieci anni non sono tornati 55 miliardi. Nel frattempo manteniamo 44 funzionari ai Caraibi, 37 alle Mauritius, 33 alle Isole Fiji. Un commesso guadagna – netti – seimila euro, un archivista novemila, e lo scorso anno si sono pure aumentati la pensione del 7%. Ecco dove vanno a finire i nostri finanziamenti, inviati là mentre da noi si vive l’austherity».

Per il direttore l’uscita dall’Euro non rappresenterebbe semplicemente una possibilità ma una forte necessità. «La Gran Bretagna – ha dichiarato ai presenti in galleria - non è entrata nella moneta unica e sta meglio di noi. I difensori dell’Ue dicono che subiremmo una svalutazione della nostra moneta nazionale: la svalutazione non ha mai fatto male a nessuno. Da sempre, dopo periodi di svalutazione di una moneta, un Paese poi riprende a correre rapidamente. Ricordiamoci del ’92: la lira fu svalutata e il ’93-’94-’95 furono tre anni straordinari per la nostra crescita. Avere una moneta debole fa male all’orgoglio ma non al portofoglio. I “sacerdoti dell’Europa” ci ripetono che è irreversibile che l’Italia esca. Se è irreversibile, allora non c’è davvero più democrazia».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Mario Giordano a Piacenza: «L’Europa è diventata un mostro di burocrazia e sprechi»

IlPiacenza è in caricamento