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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Grazzano Visconti, riassetto societario: obiettivo la riorganizzazione strategico aziendale del borgo

La notizia pubblicata dal quotidiano dei mercati finanziari "Milano Finanza"

Andrea Giacobino, firma oggi, sabato 14 febbraio, sul quotidiano nazionale “Milano Finanza”, un documentato articolo sulla situazione societaria della proprietà del borgo di Grazzano Visconti, richiamando la nascita del castello ad opera dei coniugi Giovanni Anguissola con  la moglie Beatrice Visconti, sorella di Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano. Il maniero, edificato nel 1395, è rimasto di proprietà degli Anguissola fino al 1870 quando il conte Filippo mori senza eredi e il castello passò alla moglie Fanny, nata Visconti di Modrone.

Oggi i proprietari dell’immobile “forse uno dei più noti castelli in Emilia”, c’e una grande famiglia: i Visconti di Modrone. Sono due gli eredi di quella casata che ha dato i natali, fra i molti personaggi famosi, il duca Giuseppe Visconti di Modrone “inventore” dell’attuale borgo neo-gotico e il celebre regista del “Gattopardo”. Sono Luchino e Verde Visconti, figli della defunta Violante Caracciolo di Melito, che aveva sposato Giammaria Visconti, già consigliere della Banca di Lodi e dell’Inter F.C.. Luchino e Verde, sono nipoti di donna Allegra, sorella di Violante e vedova di Umberto Agnelli e quindi sono anche cugini di Andrea e Anna Agnelli. Andrea Giacobino indica un ampio riassetto del loro business immobiliare di Grazzano Visconti che riprendiamo pressoché integralmente.

La storica residenza è posseduta dalla Immobiliare Aloisa, di cui Luchino e Verde sono soci paritetici al 50%. A sua volta, la società possiede il 72,5% di Comfipart, azienda che pure detiene alcune parti del maniero, di cui i due Visconti detengono poi direttamente ciascuno il 12,8% mentre il residuo 1,6%  è appunto intestato alla zia. Il problema è che i bilanci di Comfipart non sono brillanti: il 2013 si è chiuso con quasi 800 mila euro di perdita dopo i 285 mila euro di rosso dell’anno prima.

Il risultato è stato largamente influenzato dalle perdite su crediti di locazione “di cui si è manifestata la definitiva inesigibilità”, come scritto nella nota integrativa. Un anno fa, la società ha venduto un immobile a Milano e questo ha sì consentito di estinguere un mutuo con Intesa Sanpaolo di oltre 3,1 milioni, ma ha determinato anche una minusvalenza patrimoniale. Tanto che a luglio dello scorso anno la perdita di Comfipart sfiorava gli 1,2 milioni. La controllante, invece, se la cava meglio: Immobiliare Aloisa fattura circa 200 mila euro perlopiù derivanti da locazioni e dai biglietti d’ingresso allo straordinario parco attorno al castello, che si estende su 150 mila mq.

Di qui, dunque, la necessità di porre mano a un ridisegno della struttura societaria degli immobili dei Visconti. Così è stato fatto mediante un aumento di capitale di Comfipart che copra le perdite e ricostituisca il capitale stesso. Ciò è avvenuto poche settimane fa mediante il complessivo apporto dell’intera Immobiliare Aloisa, con un valore nominale di poco più di 7 mila euro, un sovrapprezzo di oltre 3,3 milioni e la formazione di una riserva complessiva di 17,2 milioni. Questo di 20,6 milioni è il valore asseverato da una lunga perizia redatta allo scopo dell’operazione straordinaria dal commercialista Lorenzo Napodano. In essa si ricorda che, di fatto, sia Immobiliare Aloisa sia Comfipart posseggono parti degli immobili del borgo di Grazzano Visconti. “L’impropria suddivisione in due società – dice il perito – di ciò che invece può essere considerata un’unica azienda, unitamente ai profondi mutamenti che il settore immobiliare italiano ha sofferto nei recenti anni, richiedono un’immediata ridefinizione delle strategie aziendali e finanziarie ed esigono come primo passo l’accorpamento”.

Luchino Visconti in assemblea disegna poi, per giustificare il conferimento di Immobiliare Aloisa in Comfipart, “una completa riorganizzazione strategico-aziendale del borgo, che permetta il contenimento dei costo amministrativi e delle consulenze esterne e la conseguente ristrutturazione finanziaria del debito delle due società”, oltre a internalizzare alcune attività oggi affidate a terzi quali la gestione di eventi nel castello e i parcheggi. Nella beneficiaria Comfipart, così rafforzata patrimonialmente, le quote resteranno immutate fra i due Visconti di Modrone e Donna Allegra Caracciolo.

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