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Economia

Il pane: una storia secolare ricca di sapienza, poesia, arte e fede

Quella del pane è una storia secolare ed abbraccia l'intera evoluzione del genere umano. E’ un simbolo ricco di sapienza, di poesia, d'arte e soprattutto di fede. Per tracciarne la storia e la complessa simbologia, l’Alsaf di Piacenza (associazione laureati in scienze agrarie e forestali), riunita in assemblea per il rinnovo delle cariche, ha invitato Francesca Stroppa assegnista di ricerca dell’Università Cattolica, a dissertare su questo straordinario alimento che accompagna la storia dell’uomo e per sottolinearne tutte le complesse valenze simboliche, artistiche e religiose.

Stroppa ha chiarito che “La civiltà del pane” è nato come un progetto di ricerca interdisciplinare pluriennale (2013-2016) che, prima, durante e dopo l’esposizione Universale di Milano del 2015, ha proposto un percorso di studio storico-documentario, di promozione culturale, di valorizzazione imprenditoriale e di analisi sensoriale dei prodotti, delle tecniche e delle nuove frontiere alimentari legate alla panificazione. Ma ha riguardato pure altri fondamentali alimenti quali latte, formaggi, verdure, frutta, carne, insomma tutto che concerne l’alimentazione umana.

Da sempre il pane ha ricevuto molte attenzioni, sia per la sua importanza alimentare, che per il suo valore simbolico. I nostri anziani ci hanno insegnato a non buttarlo mai, dando così vita anche a pietanze a base di pane riciclato. Buttarlo significava non avere rispetto del cibo quotidiano più importante che l’uomo aveva, quasi un sacrilegio, data l’ importanza che ricopre all’interno di qualche fede religiosa.  Il pane è stato da sempre l'elemento principale dell'alimentazione campagnola. Un rito importante, perché il pane non doveva mai mancare ed anzi, molto spesso, era l'unica alimentazione; era mangiato condito, abbrustolito, bagnato nel vino. Sulla tavola il pane qualche volta mancava e spesso i contadini si sono accontentati del pane di ghianda. 

Da questa importanza che il pane ricopriva nell'alimentazione di un tempo, derivava l'obbligo, di baciare il pane quando cadeva in terra, di raccogliere le briciole, di non "giocarci", sbriciolandolo con la forchetta.  Il pane, primo alimento che non dovrebbe mai mancare sulla tavola di ognuno di noi, rappresenta anche il Corpo di Cristo. Si dovrebbe evitare di gettarlo, ma abituarci a riutilizzarlo in altri modi. Si bacia come a chiedere perdono a Dio per quel che ne facciamo, cioè buttarlo.  A parte il discorso religioso, il pane è anche simbolo del sudore e del lavoro dell'uomo e, in quanto tale, è degno del più profondo rispetto. 

Il suo uso, strettamente collegato al vino, diventa corpo e sangue di Cristo attraverso la transustanziazione, che per il cristiano rappresenta la presenza reale del Cristo nel sacramento eucaristico, attraverso il passaggio totale della sostanza del pane e del vino in quella del corpo e del sangue di Cristo in virtù della consacrazione pronunciate dal sacerdote durante la Messa.

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