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Imprese straniere, sono sempre di più

La crescita complessiva pari al 3% risulta più elevata di quella che si era osservata tra il 2014 ed il 2015 (+2,3%). E' interessante notare che da alcuni anni il motore di questo incremento non è più l'edilizia ma settori quali il commercio e le attività dei pubblici esercizi

Il 2016 si è chiuso con un nuovo incremento del numero di imprese straniere registrate a Piacenza. Lo stock complessivo è arrivato a 3.250, 95 in più dell’anno prima. La crescita complessiva pari al 3% risulta più elevata di quella che si era osservata tra il 2014 ed il 2015 (+2,3%). E’ interessante notare che da alcuni anni il motore di questo incremento non è più l’edilizia ma settori quali il commercio e le attività dei pubblici esercizi.  Nel primo caso le aziende sono aumentate di 47 unità, nel secondo di 28. Significativo anche l’incremento per il settore delle Altre attività dei servizi (+21).

Degno di nota anche il confronto 2015-2016 per forma giuridica. Nel giro di un anno sono aumentate dell’11% le società di capitale (+32 società), dell’8,2% le altre forme giuridiche (+5 soggetti), del 2,4% le ditte individuali (+64) In calo le sole società di persone. Le nuove imprese straniere sono quindi più strutturate rispetto al passato. L’incidenza delle imprese straniere sul totale delle imprese registrate a Piacenza è arrivata al 10,9%. Il dato risulta più alto di quello medio nazionale (9,4%) ma, tra le province vicine, sia Lodi (11,7%) che Reggio Emilia (14%) presentano una rilevanza maggiore.

Nella graduatoria nazionale delle province per incidenza delle imprese straniere Reggio Emilia è al quinto posto, Lodi al dodicesimo, Piacenza al ventunesimo. Passando alla dinamica anagrafica vera e propria possiamo rilevare che le iscrizioni sono state 343 e le cessazioni 255, con un saldo positivo per 88 unità. Nel panorama complessivo dell’imprenditoria piacentina le iscrizioni sono state 1.194, le cessazioni 1.535, con un saldo negativo per 341 unità. Le iscrizioni di imprese straniere pesano per il 23,3% sul totale delle iscrizioni mentre le cessazioni sono il 14,2% del totale. Le imprese straniere appartengono per il 52,1% al comparto artigiano. Si tratta, per 77 imprese su 100, di imprese edili. Ventuno imprese su 100 possono essere classificate come giovanili ed una quota analoga come imprese femminili.  Le imprese individuali straniere sono 2.679, l’82,4% del totale delle straniere. Negli ultimi anni vi è stata qualche modifica nel peso relativo dei Paesi di origine di queste persone.

Il numero più elevato è ancora appannaggio degli albanesi che non fanno segnare movimentazioni di rilievo (rappresentano il 15,2% del totale), stabilmente al secondo posto gli imprenditori provenienti dal Marocco, la cui numerosità si fa via via più ampia (l’incremento è stato del 7,4% tra il 2014 ed il 2015, del 4,6% nell’ultimo anno). Confermati al terzo posto gli imprenditori nati in Macedonia anche se tra il 2014 ed il 2016 si sono registrate due contrazioni consecutive (-1,5% e -1,8% rispettivamente). Sono in crescita i titolari di impresa individuale nati in Romania (+1,9% tra il 2014 ed il 2015, +2,8% tra 2015 e 2016) e più ancora quelli nati in Cina, passati da 132 (nel 2014) a 174 (nel 2016). L’incidenza di questi ultimi è ancora piuttosto bassa attestandosi al 6,5% del totale. Tra il 2015 ed il 2016 sono aumentati anche i tunisini (+4,1%) e gli indiani (+10,2%). In provincia i dieci comuni nei quali l’incidenza di imprese straniere è maggiore sono Piacenza, Sarmato. Borgonovo, Rottofreno, Fiorenzuola, Castel San Giovanni, Gragnano, Cortemaggiore, Caorso e Cadeo. Il range dell’intervallo va dal 15,5% del comune capoluogo al 10,1% di Caorso e Cadeo.

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