rotate-mobile
Economia

Ipofertilità ed aborti nei ruminanti: per prevenire vaccinazioni e qualità dei foraggi

Un incontro organizzato dall’Ordine dei Veterinari di Piacenza e dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia ed Emilia- Romagna, sez. di Piacenza alla Casina Scottina di Pontenure

Ipofertilità ed aborti nei ruminanti: per prevenire bisogna puntare sulle profilassi vaccinali contro le cause virali e batteriche e mirare alla qualità dei foraggi, perché una cattiva alimentazione abbassa le difese immunitarie ed è perciò importante eseguire analisi di fieni e mangimi.

Ne hanno parlato presso la Cascina Scottina la dott. Chiara Garbarino dell’Istituto Zooprofilatico di Piacenza, il dott. Claudio Zago dell’Asl di Piacenza ed il dott. Roberto Landriscina libero professionista di Cremona ad un incontro organizzato dall’Ordine dei Veterinari di Piacenza e dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia ed Emilia- Romagna, sez. di Piacenza.

Una problematica di notevole attualità (coordinava il dott. Medardo Cammi) perché le implicazioni di carattere economico per gli allevatori sono consistenti. Ne è emersa la necessità di puntare sulla prevenzione per ridurre i rischi connessi agli aborti e soprattutto di sviluppare un’attività di monitoraggio in sinergia tra allevatori, veterinari ed sanità pubblica, tanto che, è stato sottolineato, gli esami dei campioni fetali effettuati da Izler, sono gratuiti, compreso lo smaltimento delle carcasse.

Ma è necessario che gli allevatori, come i veterinari, portino ai laboratori campioni appropriati ,seguendo protocolli diagnostici che partano dall’anamnesi delle bovine da latte. Saranno poi effettuati specifici esami batteriologici per individuare batteri, virus e protozoi tesi soprattutto ad evitare contagi da brucella. Tra le cause batteriche frequenti i micoplasmi (Coxiella burnetii), presente nel latte per parecchi mesi.

Bisogna puntare su un adeguato management, disinfettare dopo ogni parto, evitare spandimenti di liquame e fare assegnamento soprattutto su vaccinazioni ed alimentazione con insilati di qualità.

Quindi bisogna incentivare gli allevamenti per promuovere interscambi gestionali con la sanità pubblica, ma purtroppo nella nostra provincia è una sensibilità che manca ancora, ma è utilissima soprattutto per monitorare la brucellosi di cui la nostra provincia è per fortuna indenne, ma occorre non abbassare assolutamente la guardia.

Soprattutto se ci si trova in presenza di malformazioni, il feto va assolutamente portato ai laboratori per le analisi che, è stato ribadito, sono gratuite, sia per evitare bluetongue che shamallemberg.

Così in sinergia tra allevatori, medici veterinari, Asl ed Zoorpofilattico, sarà possibile ridurre le perdite, evitare contagi nella mandria, anche con un adeguato management che eviti aflatossine e nitrati nell’alimentazione, perché si abbassano le difese immunitarie. Con significativi benefici economici per gli allevatori.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ipofertilità ed aborti nei ruminanti: per prevenire vaccinazioni e qualità dei foraggi

IlPiacenza è in caricamento