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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Iva sui rifiuti, versamento illegittimo: necessario riequilibrio a favore degli utenti

“Nessuno vuole distruggere il sistema di gestione dei rifiuti, ma è doveroso, a fronte di un versamento dichiarato illegittimo, attuare un riequilibrio a favore delle utenze”. Lo dichiara l'avvocato Roberto Corradi. La pronuncia della Corte Costituzionale e il precedente di Venezia sono dati certi

Continuiamo a fare luce sulla questione dell'Iva applicata alla Tia, la tariffa di igiene ambientale determinata dagli Enti locali e applicata e riscossa dai soggetti gestori, come Enìa.  La sentenza 238/2009 della Corte Costituzionale l'ha definita illegittima. “La tariffa” si legge nella sentenza “in considerazione della doverosità e del fondamento solidaristico della prestazione, va qualificata come “tassa”. E su una tassa, l'Iva – che è a sua volta una imposta – non si deve pagare.

“La sentenza è chiara e definitiva e senza sbavature” riferisce Angela Cordani di Federconsumatori Piacenza. Però è vero anche che la situazione non è ancora ben definita dal punto di vista normativo.  La stessa Enìa, “è un sostituto d’imposta ed è anch’esso in attesa di istruzione dagli organi competenti” sottolinea il segretario della Cgil, Gianni Copelli.

Sulla questione, abbiamo sentito anche l'avvocato Roberto Corradi: “Oggi l'unico dato certo è che esiste la pronuncia della Corte e il precedente di Venezia. Alla luce di ciò, credo ragionevolmente di poter affermare che i clienti abbiano il diritto di chiedere la restituzione dell'Iva versata sui rifiuti”. Enìa, come molti altri soggetti – compresi i Comuni che avevano applicato l'Iva sui rifiuti - si stanno mobilitando per chiedere un intervento legislativo chiarificatore.
  I clienti hanno il diritto di chiedere la restituzione dell'Iva versata sui rifiuti  

“E' comprensibile l'atteggiamento di Enìa e delle altre aziende: con l'Iva al 10%, ipotizzando cinque anni di restituzione si tratterebbe di circa 6 mesi di tassa rifiuti che dovrebbe essere scalata” sostiene Corradi.  Resta il dato di fatto che oggi quelle somme sono state percepite (e pagate dai cittadini) in modo che la Corte Costituzionale ha dichiarato non corretto.

Corradi, che è anche Consigliere regionale della Lega Nord, ha presentato alla Giunta Errani una risoluzione, per cercare di rendere equa la gestione della faccenda, a tutela di tutti i cittadini. Ma non se ne discuterà, a Bologna, prima della fine del mese. “Il mio timore, adesso, è che cittadini attivi e attrezzati possono ricorrere al Giudice di Pace e vedesi riconosciuta la restituzione dell'Iva” spiega Corradi; “Altri cittadini rischiano invece di restare esclusi. E la cosa peggiore sarebbe un trattamento differenziato  degli utenti di fronte alla sentenza che tutela tutti da una appropriazione indebita”.

La soluzione, per Corradi, non sarebbe la restituzione materiale delle somme “perchè metterebbe in pericolo l'equilibrio (anche contabile) delle società”, ma un meccanismo scalare sulle bollette successive. Una soluzione che lo stesso avvocato definisce “logica e di buon senso, perchè nessuno vuole distruggere il meccanismo di gestione dei rifiuti” Resta però doveroso – a fronte di un versamento illegittimo, attuare un riequilibrio a favore delle utenze.

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