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Agenzie fiscali, lavoratori di Piacenza in stato di agitazione

Anche a Piacenza circa 200 lavoratrici e lavoratori delle Agenzie Fiscali sono in stato di agitazione. Sono lavoratori dell’Agenzia delle Entrate, delle Dogane, Monopoli, Catasto e Conservatoria dei Registri Immobiliari

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

"Anche a Piacenza circa 200 lavoratrici e lavoratori delle Agenzie Fiscali sono in stato di agitazione. Sono lavoratori dell’Agenzia delle Entrate, delle Dogane, Monopoli, Catasto e Conservatoria dei Registri Immobiliari. Manifestano perché dal 2005 ad oggi le piante organiche a Piacenza sono calate del 25% e nei prossimi due anni le previsioni prevedono di arrivare ad un -30%. Nonostante la diminuzione di personale i carichi di lavoro aumentano ogni anno creando forti stress dovuti alle scadenze sempre più incombenti e carichi di lavoro eccessivi. Una produttività errata che mira a rilevare solo la quantità del dato ma non la sua qualità. Investire assumendo lavoratori del fisco è un modo sicuro per aumentare le entrate dello Stato difendendo gli onesti e sgominando gli evasori fiscali che sono la piaga del nostro Paese. Un altro problema si trova nei dirigenti delle Agenzie, molti dei quali stanno svolgendo il loro incarico senza aver superato uno specifico concorso, ricevendo la funzione in via fiduciaria, ottenendo incentivi che gli permettono di raddoppiare lo stipendio raggiungendo il triplo di quello che prendono i dirigenti pubblici negli altri Paesi europei. Sull’illegittimità di tali incarichi si esprimeranno i giudici entro febbraio 2020. Il nostro salario accessorio, utilizzato per pagare la produttività che a Piacenza raggiungiamo ogni anno sempre con maggiore difficoltà, viene ogni anno tagliato anche applicando erroneamente due volte le stesse leggi ma i soldi risparmiati non tornano nelle tasche dello Stato ma rimangono in quelle delle Agenzie. Chiediamo di eliminare i doppi tagli e stabilizzare le risorse, con nessun costo aggiuntivo per lo Stato e magari riuscire ad ottenere, come in molti Contratti di Lavoro del privato la quattordicesima mensilità. Chiediamo di eliminare la valutazione del personale perché sin’ora questo sistema ha solo alimentato forme clientelari e divisione del personale. Sull’ordinamento professionale si sta lavorando presso l’ARAN perché il sistema utilizzato su tre distinte Aree sta creando notevoli disagi negli sviluppi di carriera. La soluzione più corretta, così come avviene nel privato è quella di creare un Area unica con fasce di reddito differenti. Un’altra rivendicazione riguarda la copertura assicurativa per i rischi professionali a carico dell’Amministrazione e le responsabilità in capo a chi organizza il lavoro. Infine. Ovviamente, manifestiamo anche per il rinnovo contrattuale considerato che siamo da più di un anno senza. La protesta proseguirà con assemblee in orario di apertura al pubblico e volantinaggi alla popolazione per spiegare i motivi della nostra protesta perché vogliamo un sistema fiscale equo e redistributivo che consenta, attraverso la lotta all’evasione, di recuperare quelle risorse necessarie per garantire alla cittadinanza servizi sociali, istruzione pubblica e diritto alla salute".

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