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Micotossine: filiera unita per vincere la sfida

Micotossine del mais e dei cereali: lavorare ancora di più su prevenzione e biocontrollo, un imperativo per la sicurezza alimentare, un obiettivo da perseguire a cui è chiamata tutta la filiera

Micotossine del mais e dei cereali: lavorare ancora di più su prevenzione e biocontrollo, un imperativo per la sicurezza alimentare, un obiettivo da perseguire a cui è chiamata tutta la filiera. In questo contesto la ricerca si è impegnata per individuare sistemi colturali in grado di minimizzare i rischi di contaminazione, per mettere a punto strumenti ad azione diretta nei confronti dei funghi micotossigeni, ma anche per supportare la filiera dopo la raccolta, quando la prevenzione non è in grado di garantire un prodotto conforme. Per trattare di questo importante problema su cui da anni c’è un’attenzione molto alta sia in Europa che in Regione (tra le prime a trasferire le ricerche in campo agricolo), anche perché la contaminazione da micotossine, oltre a costituire una minaccia per la salute, rappresenta un problema economico notevole, con interi raccolti che devono essere distrutti, si è svolto un incontro presso l’Università Cattolica del S. Cuore, che con i suoi Istituti tecnico-scientifici, è da sempre in prima linea nella ricerca. Un workshop che- come ha avuto modo di evidenziare il coordinatore, il giornalista di Terra e vita (Edagricole) Franco Tosi- si componeva di tre momenti. Il primo era per illustrare i risultati di due progetti, uno europeo e l’altro della regione Emilia- Romagna, che pur con finalità diverse, si interfacciano, illustrati sia dai responsabili scientifici che di quelli della filiera. La seconda parte è stata dedicata ai risultati della ricerca di cui sono prima di tutto protagonisti molti docenti della Facoltà di Agraria e la terza era riservata alla discussione perché è essenziale il confronto tra ricerca e mondo produttivo. Il preside della Facoltà, il prof. Marco Trevisan nel suoi saluto, ha ricordato i primi studi dedicati alle micotossine da parte dei professori Piva e Pietri ed ha rimarcato che “su queste tossine c’è ancora una conoscenza limitata: puntare su prevenzione e biocontrollo per derrate alimentari il più sicure possibile”. Ed ha ricordato che la Regione è stata tra le più sensibili al problema investendo nei Goi, ovvero i gruppi innovativi per l’innovazione.

Da tutti gli interventi è emersa con forza la necessità della prevenzione in campo e, in caso di necessità, con la gestione dei lotti contaminati, utilizzandoli nei biodigestori per produrre energia. Ma soprattutto la ricerca deve fare squadra,coinvolgere tutti gli attori della filiera, basandosi sempre su un attento monitoraggio che eviti ogni contaminazione nei prodotti agro- alimentari. Antonio Logrieco dell’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari – CNR ha illustrato le azioni di “Mycokey”, integrate e innovative nella gestione delle micotossine lungo la filiera mais mentre Claudio Selmi del CRPA e Diego Scudellari dell’OP Grandi colture italiane hanno trattato del lavoro del “Micontrollo” gruppo operativo per l’innovazione regionale. Infine Marco Pasti dell’Associazione maiscoltori ha parlato dei problemi della filiera e le aspettative dalla ricerca.

Una ricerca che è stata focalizzata dagli studiosi intervenuti al convegno. Ha iniziato Alessandra Lanubile Di.Pro.Ve.S (Dipartimento scienze produzioni vegetali sostenibili) della Cattolica trattando del miglioramento genetico per la resistenza a Fusarium verticillioides e alla contaminazione da fumonisine in mais. Quindi la prof. Paola Battilani (Di.Pro.Ve.S) ha esaminato i risultati del biocontrollo di Aspergillus flavus: esperienza italiana e prospettive europee. Marco Camardo Leggi (Di.Pro.Ve.S) ha focalizzato i modelli previsionali e micotossine nella filiera mais. Ed ancora Veronica Lattanzio del CNR (produzioni alimentari) ha parlato dei metodi rapidi per la determinazione di micotossine lungo la filiera cerealicola, oggi essenziali per interventi tempestivi come per la prevenzione, mentre Michelangelo Pascale (CRN) ha illustrato le tecniche di pulizia della granella su scala industriale per la riduzione della contaminazione da micotossine nel mais mediante. Infine il prof. Amedeo Pietri  del Dipartimento di Scienze animali, della nutrizione e degli alimenti della Cattolica ha esaminato “Micotossine nel mais e digestione anaerobica”. E’ seguito il dibattito sui tempi trattati moderato da Lorenzo Tosi di Edagricole.

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