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Oleaginose: 2014 annata soddisfacente per soia e girasole ma problemi per la colza

Per quest’anno previsti aumenti degli investimenti nel comprensorio di TerrePadane, Gianluca Dini: «Un 2014 positivo per soia e girasole ma problemi per la colza, causa asfissie dell’apparato radicale susseguenti alle abbondanti piogge della tarda primavera ed estate»

“Un 2014 positivo per soia e girasole ma problemi per la colza, causa asfissie dell’apparato radicale susseguenti alle abbondanti piogge della tarda primavera ed estate. Ma per il 2015 si prevede, nel comprensorio di Terre Padane, un aumento degli investimenti, soprattutto per le prime due colture (con particolare riferimento alle coltivazioni di soia Ogm free, destinate ad essere utilizzate come materia prima per mangimi, presso lo stabilimento Emilcap), mentre per la colza, quotata in particolare sul mercato europeo e quindi meno suscettibile di speculazioni su quelli locali, è ancora del tutto prematuro prevederne l’evoluzione”.

Delinea così il mercato delle oleaginose, il tecnico di Terre Padane Gianluca Dini che ricorda quanto queste coltivazioni siano connesse anche alle opportunità collegate alla nuova Pac (greening) e quindi il Consorzio, particolarmente attento alle esigenze della programmazione delle imprese agricole ubicate oggi su un vastissimo territorio comprendente numerose province (Piacenza, Lodi, Milano, Pavia, Cremona, Bergamo, Brescia), sta valutando tutte le azioni da intraprendere al fine di adattarsi con duttilità alle diversificate esigenze produttive delle province in cui opera ed è ubicato.

“Gli aumenti sono previsti soprattutto per la soia- spiega il direttore generale Dante Pattini - coltura per la quale dipendiamo in gran parte dall’estero, ma gli sforzi di Terre Padane, grazie alle acquisizioni, si concentreranno anche sul mais, senza ovviamente trascurare coltivazioni storiche come il pomodoro per la provincia di Piacenza. A ciò va aggiunto il riso e la vite per la provincia di Pavia e tutto ciò che rappresenta il comparto cerealicolo, ovvero grano tenero e duro ed orzo”.

In pratica i diversi contratti cerealicoli, unitamente a quelli delle oleaginose, sono il frutto di un’attenta programmazione territoriale e di filiera, una forma associata che consente a TerrePadane grazie alla sua capillare diffusione su questi territori (70 agenti e 15 tecnici agronomi), da formare volumi tali che consentono accordi e proposte commerciali prima ancora di avere effettuato le operazioni di semina della coltura prescelta.

“I nostri suggerimenti - chiarisce il responsabile marketing Emanuele Ghidoni - sono supportati da un servizio tecnico che si è contraddistinto in questi ultimi anni per una scelta di innovazione tecnologica, con offerte sempre più sofisticate, anticipando l’agricoltura del futuro, dove uomo e attrezzature operano in maniera sempre più sinergica. E per proporre queste soluzioni abbiamo puntato su giovani professionisti, senza per questo trascurare i valori della tradizione”

“In tal modo-sottolinea il Presidente Marco Crotti- noi possiamo realmente valorizzare il prodotto dei soci, con soluzioni di prezzo definite (o da definire) in modo trasparente, in relazione alle borse merci di Bologna e Milano. La nostra competitività (oltre ad un servizio tecnico accurato per tutti gli agricoltori), scaturisce dal fatto che, possiamo stipulare, grazie ai nostri volumi, accordi con i leader nazionali nel settore della trasformazione che apprezzano la nostra qualità e il conferimento assicurato dei volumi richiesti”.

Per questo Terre Padane è in grado di proporre alle imprese agricole soluzioni che garantiscono le migliori rese produttive, varietà coltivabili e che favoriscono la rotazione, il tutto in base ai nuovi orientamenti dei Psr cui duttilmente sono state ispirate le strategie aziendali. “In tal modo - conclude il direttore Pattin i- si valorizza la qualità del prodotto, riducendo drasticamente le speculazioni locali, con soluzioni di vendita già predeterminate alla stipula del contratto”.

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