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Economia Carpaneto Piacentino

Olivicoltura, al via la frangitura nell’unica sala autorizzata sul territorio

L’azienda Maggi di Mirandola di Carpaneto avvia la terza campagna del proprio olio e delle altre produzioni locali

E’ tempo di frangitura delle olive e sono giorni di intenso lavoro anche per alcuni produttori piacentini. Danilo Maggi, imprenditore agricolo di Mirandola di Carpaneto Piacentino, qualche anno fa ha investito sul futuro dell’olivicoltura mettendo a dimora circa 1000 piante di olivo e dotando la sua azienda dell’unico locale autorizzato dall’Asl per la frangitura, imbottigliamento e stoccaggio del prodotto. Si legge in una nota di Confagricoltura.  «Credo nel potenziale di questa coltura sul nostro territorio», dichiara Maggi, la cui azienda è stata sede in primavera anche di una giornata tecnica sulla potatura dell’olivo organizzata con la collaborazione di   Confagricoltura Piacenza a cui l’impresa è associata. «Abbiamo aree del nostro territorio con le giuste condizioni pedoclimatiche – prosegue Maggi – certo gli appezzamenti vanno scelti con cura e servono attenzione e competenze agronomiche, ma i risultati ottenuti sono molto interessanti, anche dal punto di vista qualitativo. Lavoro per la mia azienda ma anche per l’implementazione di una filiera territoriale, dedicata a produzioni che credo resteranno tutto sommato di nicchia, ma di pregio. Per questo – prosegue - opero in sinergia con altri produttori che conferiscono le loro olive per la lavorazione al mio frantoio, anche perché ad oggi nella nostra provincia quella della mia azienda è la sola sala di frangitura autorizzata dall’Asl».

Il Frantoio Tem da 100 chili, abbinato ad un lavatore/defogliatore, sono entrati in funzione e lavorano a pieno ritmo per la terza campagna che produrrà l’olio extravergine certificato biologico di Maggi (anche in questo è stato il primo ad in provincia) e sarà poi a disposizione con personale esperto per la frangitura anche delle olive di terzi. «Sono soddisfatto – riferisce Maggi – perché le richieste sono in aumento e il raccolto è stato buono. Anche altri produttori locali si stanno avvicinando all’olivicoltura con buone prospettive, tanto è vero   che   sono   in   aumento   anche   le   richieste   che   ricevo   per   frangere   le   loro produzioni». In provincia si producono circa 400 quintali di olive grazie ad operatori professionali che hanno destinato alla coltura, complessivamente, circa 40 ettari; volumi che raddoppiano se consideriamo anche chi produce olio a livello amatoriale.

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