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Open Day, la Cattolica affollata di aspiranti matricole

Numerosissimi studenti delle scuole superiori del Piacentino (molti quelli provenienti da altre province) hanno affollato l’Università Cattolica per il tradizionale Open Day, manifestazione attraverso la quale i visitatori e le loro famiglie hanno modo di informarsi sull’offerta formativa dell’ateneo in vista di una scelta davvero importante per il loro futuro

Numerosissimi studenti delle scuole superiori del Piacentino (molti quelli provenienti da altre province) hanno affollato l’Università Cattolica per il tradizionale Open Day, manifestazione attraverso la quale i visitatori e le loro famiglie hanno modo di informarsi sull’offerta formativa dell’ateneo in vista di una scelta davvero importante per il loro futuro. «Il flusso di persone - commenta la responsabile della formazione, orientamento e tutoraggio, Federica Terzaghi - è stato già sostenuto fin dal primo mattino e siamo soddisfatti perché ci rendiamo conto di quanto sia importante per le potenziali matricole conoscere i corsi di studi ma anche la struttura in cui si troveranno per i prossimi anni del loro corso di studi. Il numero delle immatricolazioni è in perenne crescita anche perché la nostra offerta si diversifica sempre più in base alle richieste del mondo del lavoro, il nostro bacino di utenza è relativo alle Regioni limitrofe (oltre, ovviamente alla provincia di Piacenza) ma anche a Puglia e Sicilia, nonché dall’estero. Questo comporta un lavoro impegnativo da parte nostra per cercare di soddisfare l’utenza e soprattutto di proporre un insegnamento di qualità ed altamente professionalizzante». Docenti, studenti e laureati già inseriti nel mondo del lavoro erano a disposizione  dei potenziali studenti con la presentazione di opportunità internazionali, testimonianze, colloqui individuali di orientamento psicoattitudinale della durata di 20 minuti con psicologi del CROSS-Centro di Ricerche sull’Orientamento Scolastico e sullo Sviluppo delle organizzazioni. Erano previste visite guidate alla sede e al collegio Sant'Isidoro. Ai Desk dei servizi potevano inoltre trovare risposta a tutte le domande su tasse e contributi universitari, criteri di ammissione e procedure di iscrizione, borse di studio e agevolazioni economiche, opportunità di studio, stage e lavoro all’estero, alloggi e integrazione studenti con disabilità e studenti con DSA. Nella stessa mattinata si è svolto anche un business game interfacoltà per valorizzare la biodiversità, con 54 studenti di 3 corsi di laurea ("Food Marketing e Strategie Commerciali", laurea magistrale in "Scienze e Tecnologie Agrarie" (con i due profili di "produzioni animali" e di "produzioni vegetali") e Master di secondo livello SMEA in "Agri-food business”) in gara per lanciare sul mercato alimenti in via di estinzione, competizione avviata in collaborazione con il network Rural. «Ad ogni gruppo è stato assegnato d'ufficio un ambito d'azione differente: prodotti ortofrutticoli freschi, cereali e derivati, vite/vino, salumi, prodotti lattiero caseari, carni fresche - spiega Edoardo Fornari, uno dei docenti che ha promosso il progetto tra didattica e pratica, insieme ai colleghi Marco Trevisan, Francesco Masoero, Adriano Marocco, Matteo Busconi, Stefano Boccaletti e Paolo Sckokai -, ogni gruppo di lavoro è misto, ovvero comprende studenti dei tre corsi, in modo da favorire la condivisione di competenze differenti». Partner dell'iniziativa è stato il network Rural, che raggruppa piccole realtà produttive locali, tutte caratterizzate da produzioni di nicchia e tradizionali, focalizzate su prodotti alimentari "in via di estinzione", molto rari e molto particolari. L'obiettivo di Rural è proprio quello di tutelare queste produzioni, difendendo quindi la biodiversità agricola. Ogni gruppo ha presentato la propria proposta. Vincitore quello che ha presentato una ricetta con carne di pecora sopravvissana.

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