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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Pomodoro, Crotti: «Fondamentale programmazione virtuosa»

Il presidente interviene a margine della riunione organizzata martedì 15 gennaio da Coldiretti Piacenza a cui hanno preso parte i dirigenti dell’associazione. Nel frattempo, arriva l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti per valorizzare la produzione nazionale e consentire scelte di acquisto consapevoli ai consumatori contro gli inganni dei prodotti stranieri spacciati per Made in Italy

Per il pomodoro è fondamentale pianificare in modo virtuoso la prossima stagione e poi individuare interventi innovativi per dare distintività al prodotto. «In questi anni – afferma il presidente provinciale di Coldiretti Piacenza Marco Crotti - per il pomodoro piacentino si sono fatti tanti sforzi e la qualità è cresciuta, senza che però sia progredito il suo valore sul mercato. E’ indubbiamente necessaria una strategia che valorizzi questa produzione che è un’eccellenza per Piacenza».

Crotti interviene a margine della riunione organizzata martedì 15 gennaio da Coldiretti Piacenza a cui hanno preso parte i dirigenti dell’associazione. «Sulle scorte dell’annata appena trascorsa – afferma il presidente - occorre che si apra una riflessione attenta ed intelligente tra gli attori della filiera affinché i produttori possano pianificare in maniera serena e consapevole la prossima stagione».

Secondo Crotti qualsiasi prezzo concordato non può essere soddisfacente se poi nel corso della stagione esso può arrivare a subire variazioni – premi o riduzioni – che superano il 25%. «Ridurre sensibilmente questa variabilità – afferma il presidente - garantirebbe alle aziende che il prezzo fissato possa poi corrispondere al pagamento vero e proprio. Un altro punto importante emerso durante il confronto con la dirigenza – prosegue Crotti -  è che il prezzo venga fissato in riferimento alla reale media del grado zuccherino del nostro prodotto, che negli ultimi cinque anni ha registrato il valore di 4,78».

Il vero nodo della contrattazione riguarda comunque la programmazione. «E’ fondamentale – spiega il presidente - perché una corretta programmazione garantisce valore non solo alla parte agricola, ma a tutta la filiera. È inutile parlare di prezzo se non c’è programmazione. E credo che una programmazione coerente e virtuosa nel Piacentino debba fissare le rese per ettaro a 800 quintali».

Sul tema interviene anche il direttore Giovanni Luigi Cremonesi: «Da diversi anni Coldiretti Emilia Romagna sta esercitando pressioni sull’amministrazione regionale per il riconoscimento della legge sui distretti agroalimentari di qualità. Siamo infatti convinti che un distretto del pomodoro del Nord Italia, attraverso la valorizzazione del prodotto finale, restituirebbe la meritata attenzione all’intera filiera».

In una nota anche Coldiretti Emilia Romagna sottolinea l’importanza di arrivare ad un accordo in tempi adeguati, entro gennaio – sostiene Coldiretti – per consentire agli agricoltori di programmare la messa in campo delle piantine ed è fondamentale fissare un prezzo che ripaghi i costi di produzione.

DL SEMPLIFICAZIONE: COLDIRETTI, ARRIVA L’ ETICHETTA MADE IN ITALY

Nel frattempo, sul fronte della distintività arriva l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti per valorizzare la produzione nazionale e consentire scelte di acquisto consapevoli ai consumatori contro gli inganni dei prodotti stranieri spacciati per Made in Italy. “E’ una nostra grande vittoria“ afferma il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini. Un risultato che siamo certi – sostiene Prandini - troverà nell’iter parlamentare un sostegno bipartisan per una norma a costo zero a difesa dell’interesse nazionale e a tutela della salute dei cittadini, del territorio, dell’economia e dell’occupazione.

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