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Ridurre gli sprechi alimentari? Dipende da tutta la filiera, consumatori compresi

Di queste importanti problematiche si è occupato “CaffèExpo” che per l’occasione ha incontrato i cittadini presso il centro civico Farnesiana, un evento programmato da “Piacecibosano” e dal Centro di Ricerca per lo sviluppo sostenibile OPERA – UCSC

I numeri sono impressionanti: nel mondo si spreca, secondo i dati forniti dalla Fao, il 30 % del cibo, un dato medio, con picchi del 40% negli Usa ed il 20% in Europa, ma anche, paradossalmente, in un paese come l’Africa, ma in questo caso causato dalla scarsa efficienza produttiva e la inadeguata capacità di stoccaggio. Un problema dunque da risolvere al più presto e che concerne tutta la filiera, fino ai consumatori ed in particolare le famiglie che devono adottare comportamenti adeguati; si tratta dunque in questo caso soprattutto di un’azione culturale che coinvolge in prima persona le donne, maggiormente sensibili alla sostenibilità. Di queste importanti problematiche si è occupato “CaffèExpo” che per l’occasione ha incontrato i cittadini presso il centro civico Farnesiana, un evento programmato da  “Piacecibosano” e dal Centro di Ricerca per lo sviluppo sostenibile OPERA – UCSC di Piacenza su richiesta del Comune di Piacenza – Centro per le Famiglie  organizzatore e promotore dell’iniziativa attraverso l’affidamento in gestione all’associazione Le Valigie.   

Dopo il saluto di Sara Dallavalle, ha preso la parola Miriam Bisagni di Piacecibosano per sottolineare “che i nuovi caffè scientifici letterari “CaffExpò”, intendono sviluppare temi di estremo interesse per le famiglie, i giovani, i cittadini che vogliano contribuire a rispettare l’ambiente, a salvare il Pianeta, consapevoli che anche un piccolo gesto quotidiano contribuisce a costruire un futuro migliore e ad uno sviluppo sostenibile per il territorio e la comunità, in questo contesto piacentina. Per l’occasione è intervenuta (sollecitata dalle domande di Sara Corrado- dottoranda in Agrisystem), Lucrezia Lamastra, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza che ha subito ricordato come il tema dello spreco di cibo sia una pratica più diffusa di quanto si pensi. “Produciamo cibo assorbendo enormi quantità di risorse preziose, attraverso tanti passaggi lungo la filiera, eppure in pochi gesti ed attimi, più di un terzo di quanto produciamo finisce nel cestino della spazzatura.

Sprecare cibo- ha sottolineato- ha una valenza etica; siamo 7 miliardi di persone e due mangiano troppo ed uno poco, con le risorse annue del pianeta che finiscono sempre più in anticipo ed inevitabilmente danneggeremo chi verrà dopo di noi. E’ dunque necessario- ha ribadito- puntare su una maggiore efficienza che eviti spreco di terra (quanto la Russia) e di acqua per produrre derrate che poi si sperperano. Tutti, nessuno escluso, devono fare la loro parte ed in tutta la filiera”.

Ha poi ricordato l’azione intrapresa dal Banco alimentare che nell’anno di Expo ha recuperato 500.000 T. di cibo, “ma è ancora poco perché in Italia ne dilapidiamo ben 5 milioni di T.  Ora la nuova normativa fa chiarezza sulla donazione chiarendo che è responsabile della salubrità del cibo chi se lo prende in carico; poi quello non consumato si può utilizzare per l’alimentazione animale o per il compostaggio. Bisogna- ha sottolineato- sensibilizzare al massimo contro lo spreco, partendo dalle famiglie, portando per esempio a casa il cibo che non si utilizza al ristorante; è necessario imparare a leggere l’etichetta per comprendere che il termine da consumare “preferibilmente” sottintende la possibilità di utilizzare il cibo anche dopo diversi mesi dalla data indicata”. Insomma comportamenti responsabili da tutti, partendo dall’educazione nelle scuole per renderci tutti consapevoli dello spreco di cibo, se esistono esempi di lotta e come contrastarlo anche tra le mura domestiche. Al termine dell’evento è stato offerto un aperitivo “sano e sostenibile”, con i prodotti dell’agriturismo Morini di Godi ed il vino “sostenibile” della Cantina di Vicobarone.

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