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Cittadella giudiziaria e spreco. Il ministro: vedremo se abbatterla o rattopparla

Il guardasigilli Severino a Piacenza in Cattolica: «Fatte molte riforme. Ora via con le misure alternative alla detenzione». E sulla mediazione: «Non tutto è perduto, aspettiamo le motivazioni della Consulta»

Riforme da fare, attenzione a detenuti e mediazione, ma anche una bacchettata all'uso del denaro pubblico speso, negli scorsi anni, per fare palazzi di giustizia poi inutilizzati (ed è il caso di Piacenza) e infine la riforma dell'avvocatura che potrebbe avvenire già entro questa legislatura, perché manca solo il voto del senato. Sono i principali temi toccati dal ministro della Giustizia, Paola Severino, oggi, 26 novembre, a Piacenza, all'incontro che si è svolto all'università Cattolica, invitata dal Dipartimento di Scienze giuridiche della neonata facoltà di Economia e Giurisprudenza, sul tema “Sviluppo economico e riforme della giustizia”.

Assalita dai giornalisti al suo arrivo, il ministro ha affermato che per quanto riguarda il decreto anticorruzione (approvato definitivamente dalla Camera il 31 ottobre) "si tratta soltanto di attendere che le norme entrino in vigore il 28 novembre, poi iniziare ad applicarle". Il guardasigilli ha pi ricordato come il governo Monti abbia realizzato diverse "riforme di giustizia, civili e penali, ma altre cose restano da fare. Ciò che è stato fatto si mette nel cassetto, è importante ma lo è anche ciò che resta da fare. Domani comincia la votazione per le misure alternative a detenzione, che meritano tutta la nostra attenzione, perché è un provvedimento che potrebbe essere risolutivo del problema carcere come extrema ratio".

Da "tecnica", Severino ha risposto a una domanda sul ritorno della politica dopo le primarie del centrosinistra: "Il recupero di un Governo politico, con le primarie, è fondamentale. Il Paese deve vivere in un tessuto politico e il Governo deve avere l'appoggio del Parlamento. Tanto più che se un Governo è molto sostenuto sarà un Governo forte".

A Piacenza, da anni, è nata la Cittadella giudiziaria, ma è inutilizzata perché non idonea. Insomma, soldi buttati via. "E' un problema che ho trovato in diverse città, è un esempio di cattivo uso del denaro pubblico e occorre porre rimedio. E' difficile, ma si dovrà decidere se abbattere oppure riutilizzare e rattoppare ciò che è stato fatto". Poi, il ministro ha risposto a domande che toccano il delicato fronte degli avvocati: mediazione e riforma dell'avvocatura. la Corte costituzionale ha bocciato l'obbligatorietà della mediazione, "ma questa non è svanita del tutto. E' una sentenza tecnica. La Consulta ha affermato che la delega del precedente Governo è stata tenuta fuori dai confini. Ora attendiamo le motivazioni. La Consulta era d'accordo sulla mediazione, magari come misura temporanea o deflattiva. Verificheremo se ci sono gli estremi per reintrodurla". Sulla riforma dell'avvocatura, chiesta a gran voce dai legali italiani, il guardasigilli si è detto fiducioso "in un'approvazione entro la fine della legislatura (come chiedono gli avvocati, ndr), manca solo il voto del Senato". Infine, su un altro tema caro alle toghe, la separazione delle carriere dei magistrati, Severino ha tagliato corto: "Non mi pare ci sia nulla di tutto ciò nella legislazione oggi pendente in Parlamento". 

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