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Economia

«Siamo noi che tutti i giorni coltiviamo l’Italia»

Il presidente nazionale Massimiliano Giansanti all’assemblea generale di Confagricoltura Piacenza

Orgoglio, la consapevolezza del fondamentale ruolo che gli imprenditori agricoli rivestono per il nostro paese e soprattutto un deciso moto di progresso e rinnovamento, con proposte che scaturiscono da tutti i territori, in un processo di crescita interna, con un realistico e determinato cambio di passo. Parole d’ordine che secondo Massimiliano Giansanti presidente nazionale di Confagricoltura devono guidare le strategie della più antica ed importante organizzazione delle imprese agricole italiane.

E’ intervenuto all’assemblea generale di Confagricoltura Piacenza che si è svolta presso la Volta del Vescovo a Piacenza dove prima della parte pubblica è stato approvato il bilancio. Giansanti ha anticipato il suo rientro a Roma “per firmare- ha detto- la messa in mora di Agea, perché non è plausibile che a pochi giorni dalle scadenze Pac non sia ancora possibile inserire i dati nel sistema informatico. Noi- ha detto- tuteliamo l’impresa ad ogni livello; dobbiamo cercare di trovare un’intesa di politica comune nell’area mediterranea per contrastare le decisioni (o le non decisioni) Ue troppo sbilanciate verso l’area continentale.

Consapevolezza, Responsabilità, Avanguardia, Orgoglio e Successo: sono queste- a parere di Giansanti- i cardini del futuro di Confagricoltura, con un moto d’orgoglio che deve scaturisce da proposte che nascono da tutti i territori, in un processo di crescita interna che coinvolgerà direttamente tutti i presidenti provinciali. Dobbiamo essere consapevoli- ha ribadito- di ciò che l’organizzazione rappresenta e della necessità di fare sistema, essere consapevoli che non siamo in un mondo perfetto, non quello a km zero, ma globalizzato, senza sistemi di protezioni, un mercato che dobbiamo aggredire con la tecnologia, con un’agricoltura competitiva, con atti e politiche adeguate del Governo per essere paritetici con i nostri partner europei che possono godere di costi nettamente inferiori.

Siamo noi- ha ribadito- che ogni giorno coltiviamo l’Italia e per questo abbiamo bisogno di infrastrutture e velocità di conferimento. Oggi il made in Italy è un tappo, perché ci garantisce poca marginalità; è un importante brand che nasconde però le inefficienze del sistema Italia, che impediscono all’agricoltura italiana di essere competitiva sui mercati europei ed extraeuropei.

Dunque al centro deve esserci l’impresa, con gli strumenti necessari per farla crescere: semplificazione amministrativa, riforma del mercato del lavoro, costi della previdenza in linea con l’Europa, politiche energetiche e per l’ambiente, creazione di filiere, accesso al credito e a nuovi strumenti finanziari e assicurativi. E’- ha concluso- finita l’epoca del perbenismo; il nostro fine è di avere successo e lo avremo se ci batteremo ogni giorno per rappresentare le nostre istanze”.

Appassionato e diretto, come sempre, l’intervento del neo-presidente di Confagricoltura Piacenza Filippo Gasparini per il quale “Giansanti ha espresso la necessità di un cambiamento che condivido. Per fare sindacato è necessario conoscere l’economia perché al redde rationem ci si confronta con i mercati”.

Dopo lo stimolante filmato in cui emerge la professionalità degli imprenditori agricoli locali nel “coltivare capolavori”, Gapsarini ha ribadito che “noi vogliamo produrre ricchezza per tutti; il sindacato deve farsi carico dei problemi, proporre soluzioni ed ottenere risultati. Anche una legislazione non adeguata- ha spiegato- ha costi e crea problemi di competitività. Dobbiamo affrontare troppo ed inutile ambientalismo, complessità burocratiche, normative contraddittorie e l’approccio punitivo di talune istituzioni; servono i controlli che veramente hanno valore.”

Gasparini ribadendo il fondamentale ruolo dell’industria per la trasformazione, ha chiesto “una nuova alleanza per il paese”, mutualità, “l’abbandono della cultura del piccolo è bello” ed ha concluso affermando che “l’emancipazione dell’uomo passa attraverso il lavoro”. Al termine gli interventi del presidente regionale Emilia-Romagna Gianni Tosi, di quello della Lombardia Antonio Boselli e di Giovanna Parmigiani membro della Giunta esecutiva nazionale.

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