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Economia

Steriltom e Valcolatte a Pizza World Show. Per la crescita si punta sempre più sull’export

Alla kermesse di Parma presenti due aziende agroalimentari piacentine. Pomodori e latticini piacciono all’Europa dell’Est e agli Stati Uniti

C’erano anche due aziende piacentine al Pizza World Show di Parma, terminato la scorsa settimana. Steriltom e Valcolatte erano i due alfieri dell’agroalimentare piacentino che hanno partecipato alla prima kermesse internazionale su tutto ciò che è pizza.

Da anni specializzata nel canale Horeca (ristoranti, bar, caffè) con una particolare attenzione alla qualità e all’innovazione, Steriltom è stata la prima azienda italiana a puntare sul sacco asettico come contenitore destinato al canale Horeca ed è oggi il primo produttore in Europa di polpa conservata in tecnologia asettica.
La forza di Steriltom è la specializzazione di prodotto nella polpa e la sua capacità produttiva: oltre 200.000 scatole da 5 kg al giorno e oltre 150.000 sacchetti da 10 kg al giorno. Nel settore industriale, l’azienda di Gragnanino, votata all’export, produce fusti (205 kg) e sacconi (850 kg) con tecnologia asettica per aziende alimentari che utilizzano la polpa di pomodoro come materia prima per le loro produzioni ( pizze, lasagne, sughi e altri piatti pronti).

Allo stand di Valcolatte il direttore commerciale Valentina Panizzi, figlia del titolare, dice di “aver creduto alla start up di Pizza World Show”. Un centinaio di dipendenti e 50 milioni di fatturato annuo, l’azienda di Pontenure sta sviluppando la propia attività all’estero, puntando con decisione sull’Export, grazie anche alla presenza nel Consorzio Piacenza Alimentare. “Abbiamo una sede a Barcellona e due depositi a Madrid e Siviglia, dove il mercato è buono così come in Francia e Belgio. L’obiettivo è, però, l’Europa dell’Est dove la qualità del prodotto italiano è ricercata sempre di più”. Il periodo di crisi, secondo Panizzi va superato “togliendo alcune barriere mentali, ottimizzando i costi, innovando e differenziandosi. Oltre a togliere un po’ di burocrazia e di tasse e aumentare il lavoro, vorrei che il prossimo governo dia più spazio ai giovani”.

E tra gli stand, erano tanti gli imprenditori a chiedere procedure più semplici e un fisco meno vorace. Massimo Grassi con il fratello Silvio è titolare dell’omonimo Molino Grassi di Parma, produttore di farine. “Siamo da poco nel mondo della pizza – ha affermato – e ci crediamo. Stiamo sviluppando l’estero soprattutto in Russia, ma anche negli Usa. Pizza e pasta sono i prodotti italiani più famosi”. Il celebre Molino ha un fatturato di poco meno di 60 milioni di euro e dà lavoro a 70 persone. La produzione vede un 50% di grano duro e il resto farine.

Anche il Molino Vigevano ha visto l’export crescere arrivando al 30 per cento (Europa dell’Est, Medio Oriente, Giappone) mentre il resto della produzione è appannaggio del mercato domestico. L’amministratore delegato Luca Della Porta ha detto che “il fatturato è rimasto uguale, ma sono aumentati i clienti dell’8%. Purtroppo, il calo dei consumi si fa sentire anche in pizzeria. Chi prima comprava 10 bancali di farina ora ne ordina solo sei”. Il nuovo governo dovrà agire sulle tasse riducendole, favorendo l’occupazione e smetterla con la politica del terrore che incide sui cittadini. Non si può lavorare con la tassazione al 52%. Le procedure vanno semplificate. No allo stato di polizia dove è l’imprenditore che deve dimostrare che non ruba. Gli studi di settore, ad esempio, uccidono i piccoli negozi, uccidono la gente”.

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