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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Via al progetto “Bevendo, mangiando...”Naturalmente” alla Taverna piacentina a Chero di Carpaneto

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

Con la degustazione di alcuni vini piacentini d’eccellenza, salumi e formaggi “artigianali” ed un assaggio di pisarèi e fasò “ante litteram”, ovvero “bazzotti”, secondo la ricetta originale senza pomodoro, ha preso il via presso la Taverna Piasintèina, a Chero di Carpaneto, l’iniziativa “Bevendo, mangiando..... ”Naturalmente”, “un progetto di esperienze conviviali e sensoriali - come ha evidenziato il presidente del circolo Cristian Brandini-  tesa a conoscere le diverse interpretazioni tradizionali dei vini e della cucina territoriale, eventi che si avvalgono della collaborazione di alcuni viticoltori di eccellenza della nostra provincia come le Cantine Denavolo, Il Poggio, Croci, Case', Cascinotta, La Stoppa,  Cordani, Cardinali, Villa Rosalba, il Salumificio Morini di Godi di San Giorgio unico della provincia dove è presente tutta la filiera produttiva e l’azienda agricola “Il bozzolo” in località Bertoni di Bettola che produce artigianalmente dal proprio allevamento formaggio freschi e stagionati di capra.

Con lo chef di questo circolo “Taverna piasinteina”Massimo Mocchi, sono in programma, in tempi e modalità diverse, incontri dove si promuoverà la cucina del territorio ed i suoi prodotti tradizionali, vino, formaggi e salumi appunto, attraverso esperienze conviviali e sensoriali alla ricerca della massima espressività territoriale.
Due le tipologie di incontro,: la prima farà perno sulla cucina proponendo di volta in volta piatti ormai scomparsi ma ancora di grande tradizione, come per esempio la bomba di riso; in altri casi si cercherà di evidenziare l’evoluzione storica di piatti del territorio come per esempio i “pisarèi e fasò, anticamente cucinati “bazzotti” (basòt) , con strutto, un trito di verdure, con fagioli dell’occhio (gli unici autoctoni) e senza pomodoro, mentre la versione moderna è quella più asciutta, con pomodoro e fagioli borlotti. Attraverso il confronto, cioè assaggi comparati svolti durante le cene, si cercheranno di individuare anche le principali differenze organolettiche tra i diversi modi di interpretare i diversi piatti della tradizione.
La secondo tipologia di incontri vedrà invece il vino come protagonista. Le degustazioni si svolgeranno"alla cieca", cioè a bottiglie coperte per non influenzare chi assaggia; si porranno a confronto diversi modi di interpretare il territorio, tra tradizione e innovazione, tra artigianalità e tecnologia, sempre proponendo gli abbinamenti con i piatti più adatti, perché il cibo, la ricetta o il prodotto territoriale, è il luogo in cui il vino trova la sua più vera e definitiva dimensione. 
Questo il calendario degli incontri che si svolgeranno sempre al martedì: il 4 marzo sarà dedicato ai bianchi frizzanti, mentre il 18 ai vini rossi frizzanti. Il 1 aprile le uve bianche e le macerazioni sulle bucce, il 5 aprile ai rossi non frizzanti. Il 29 aprile si parte con i piatti della tradizione, il 6 maggio con i secondi, per proseguire il 13 maggio con la “cucina povera; il 20 maggio serata dedicata ai salumi da maiali pesanti e formaggi di capra senza conservanti, per concludere il 27 maggio con i pesci di fiume. Chi è interessato a partecipare alle serate può contattare lo 0523/858904 o 338/6238576.

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