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Un armadio magico per "Le signorine di Wilko"

Poesia e surrealismo per lo spettacolo "Le signorine di Wilko", portato in scena al teatro Municipale il 21 e il 22 dicembre dal regista Alvis Hermanis. Mercoledì 22 dicembre l'incontro alla Filo per la rassegna "Ditelo all'attore"

C'è un armadio magico sulle scena de "Le signorine di Wilko", lo spettacolo portato in scena al Municipale dal regista Alvis Hermanis, un armadio che non rappresenta solo un contenitore di abiti e di oggetti, ma è anche simbolo di un "altrove". E' dall'armadio che all'inizio della rappresentazione sbucano una dopo l'altra le sei sorelle protagoniste della commedia, ed è ancora nell'armadio che si compirà il tragico destino della più giovane e indifesa.

IL LIBRO - Tratta dal romanzo dello scrittore polacco Jaroslaw Iwaszkiewicz, una delle figure più importanti della letteratura polacca contemporanea, "Le signorine di Wilko" ne rappresenta una trasposizione poetica e surreale, in cui i ricordi sono racchiusi in teche di vetro, mentre comuni oggetti possono  assumere le più insolite valenze. Il regista della versione teatrale, Alvis Hermanis, direttore artistico del Nuovo Teatro di Riga e acclamato protagonista della scena culturale europea, ambienta la vicenda nel secondo dopoguerra e pone al centro dell'attenzione proprio il passato, i ricordi, la nostalgica rievocazione di quanto non fa più parte della reale, ma ne costituisce comunque premessa e significato.

LA TRAMA - Siamo a Wilko, località polacca dove sei sorelle trascorrono da sempre le estati e dove, da bambine, venivano seguite dall'istitutore Viktor Ruben. L'improvviso arrivo di quest'ultimo, dopo quindici anni di assenza, determina il riemergere di antiche vicende, di drammi taciuti, di esperienze incompiute, di palpiti e di emozioni vissute intensamente da ognuna delle protagoniste, ora diventate giovani donne. L'indifeso e timido Viktor si trova così ad essere involontario protagonista di questi tumulti interiori, in un risveglio dei sensi da cui viene suo malgrado travolto, intrecciando con ognuna delle sorelle un rapporto unico e complesso. La provocante Jola, l'intrigante Zosia, la misteriosa Kazia, la dolce Tunia, la più matura Julcia esercitano tutte il loro fascino sul protagonista e lo irretiscono in una ragnatela di emozioni e provocazioni, mentre Fela, prematuramente scomparsa molti anni prima, continua ad incombere sulla scena, coprotagonista dei giochi del passato ma anche ombrosa figura del presente.

IL CAST - Accanto al bravissimo Sergio Romano, che interpreta il personaggio di Viktor, ruota un cast  femminile di grande talento e sensibilità: Laura Marinoni, Patrizia Punzo, Irene Petris, Fabrizia Sacchi, Carlotta Viscovo e Alice Torriani, mentre la regia affascina lo spettatore con un susseguirsi di espedienti spettacolari e sorprendenti, dalla movimentazione degli oggetti di scena alla gestualità enfatizzata e dirompente messa in atto dagli attori, in un alternarsi di dolcezza e violenza, di poesia e di brutale realismo, il tutto esaltato dagli interventi musicali che si spezzano in un drammatico silenzio. Infine, impossibile non menzionare gli stupendi costumi d'epoca, magici oggetti rievocatori delle atmosfere dei primi anni Cinquanta, ivi compresi i deliziosi capi di lingerie, di sapore squisitamente retrò, esibiti dalle attrici durante i frequenti cambi d'abito, tutti eseguiti a scena aperta.

Le signorine di Wilko
dall'omonimo romanzo di Jaroslaw Iwaszkiewicz
adattamento e regia di Alvis Hermanis
coreografia Alla Sigalova
scene Andris Freibergs
costumi Gianluca Sbicca
Emilia Romagna Teatro Fondazione, Unione Europea nell'ambito del progetto Prospero, Teatro Stabile di Napoli, Nuova Scena Arena del Sole - Teatro Stabile di Bologna

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