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Palabanca in delirio: la sirena del Po ammalia il pubblico piacentino

Grande successo del concerto di Daniele Ronda al Palabanca, gremito di pubblico. A lungo applaudita "La sirena del Po" e gli altri brani del nuovo album. Sul palco anche il celebre direttore d'orchestra Bagutti

Ha fatto ancora centro Daniele Ronda, che ha mantenuto la promessa fatta al pubblico piacentino, e soprattutto  ai 600 esclusi – causa sold out - dal grande evento del 31 marzo scorso al Municipale: un altro concerto regalato alla sua città, che lo ha ricambiato con interminabili applausi e inaudito calore.

Daniele Ronda incanta il Palabanca ©Bisa/ilPiacenza

Dopo il primo album di Ronda, “Daparte in folk”, che vanta oltre 5000 copie vendute, e più di 80 concerti in tutta Europa, il cantautore più amato dal pubblico piacentino è tornato sulle scene discografiche con il nuovo album "La sirena del Po", uscito il 20 novembre scorso e anticipato dall’omonimo singolo, che si è rivelato subito un grande successo.

"Mi piace pensare che un giorno questo disco possa essere considerato non un'opera d'arte, ma un semplice oggetto di arte popolare. Penso all’arte popolare non come Arte vera e propria (quella con la A maiuscola!) ma come la capacità delle persone di rappresentare e di creare oggetti legati al proprio territorio, alla propria cultura, alla propria quotidianità.  E’ per questo che non la si trova solo nelle gallerie o nelle mostre, ma a volte la possiamo scoprire nelle nostre case, nelle soffitte o nelle cantine”.

Con queste parole, e con la semplicità e la schiettezza che gli sono tipiche, Daniele ha commentato il suo nuovo album, tredici tracce tutte gradevolissime e orecchiabili, alcune in dialetto piacentino e altre in italiano: La sirena del Po; Al Rolex; Fidati di me; La me pell; Al pleiboi; Si strappano le nuvole; Brassam fort; La birra e la musica; L’avucat dal diavul; Il pendolare; Alternati; L’Irlanda; L’errore.

Preceduto dalla performance di un gruppo di giovanissimi ballerini hip hop e dall’esibizione del bluesman sardo Francesco Piu, Daniele si è fatto desiderare nel concerto al Palabanca, ed ha fatto il suo ingresso non prima delle 22 a pubblico già notevolmente “caldo”, soprattutto dopo il ripetuto ascolto, coreografato con entusiasmo da tutti gli spettatori, del notissimo brano “La sirena del Po”.

In visibilio i tanti fedelissimi fans di Daniele all’apparire sul palco di Ronda e del suo Folklub, che in questa occasione comprendeva anche giovanissimi musicisti, a formare una vera orchestra, denominata da Ronda stesso la “Folklub Orchestra”.

"Alla guida di una orchestra così prestigiosa, non può che esserci un grande direttore, assolutamente speciale" - ha poi aggiunto Daniele, introducendo la comparsa nientemeno che di Franco Bagutti, che si è poi trattenuto per qualche tempo sul palco.

Tremila persone ad ascoltare il cantautore piacentino: “Un sogno – ha esordito Daniele – essere qui al Palabanca, con così tante persone ad applaudire e a cantare con me”, persone a cui poco dopo, alludendo scherzosamente alla fatidica data del 21 dicembre, Ronda si è rivolto entusiasta, dicendo: “Voi siete la fine del mondo!”

Come è nello stile del cantautore piacentino, tanti momenti scherzosi e intermezzi comici tra una canzone e l’altra, come il presunto rapimento del fisarmonicista Sandro Allario da parte degli alieni, ma anche temi importanti e vere e proprie campagne a sostegno di progetti di solidarietà, tanto più che il concerto del Palabanca è inserito nell’ambito delle iniziative legate alla Giornata nazionale del volontariato, che cade il 2 dicembre.

Particolarmente toccante e significativo l’ingresso sul palco dei giovani seguiti dall’Assofa, organizzati in una piccola orchestra di percussioni che ha accompagnato Daniele - con notevole perizia - nella esecuzione del brano dedicato ai bambini di Chernobyll.

Sempre pronto a sostenere chi è in difficoltà, Ronda ha voluto ricordare con parole commosse la sua esperienza a fianco dei ragazzi durante le prove della esecuzione e di loro ha detto: “Sono un monumento vivente alla forza di volontà che può avere un essere umano”.

Alla presenza sul palco del Presidente dell’Assofa, Giovanni Bianchini, e di quello di Soleterre, Damiano Rizzi, la solidarietà di Daniele è andata anche, come è avvenuto in occasione del concerto al Municipale,  all’associazione Soleterre, che assiste i bambini colpiti dalle conseguenze del disastro di Chernobyll.

Proprio quale segno tangibile a  favore di Soleterre sono stati inviati contemporaneamente - dietro espresso invito di Ronda  - sms a scopo benefico da parte di tutto pubblico e dei musicisti insieme, in un unico grande ideale abbraccio.

Ronda non ha tralasciato di ricordare poi due amici prematuramente scomparsi e la cantante Gianna Casella, ed ha anche voluto menzionare Enzo Tortora e il dramma da lui vissuto.

Temi importanti, venati di tristezza, che Daniele ha saputo però “diluire” grazie alla sua simpatia e all’assoluta mancanza di accenti retorici, che gli permettono di accostare con garbo e senza alcuna forzatura aspetti tragici dell’esistenza umana  con il brio e la gioia espressi dalla sua musica, che riescono a rendere più lieve il dolore e a tramutare la disperazione in speranza e possibilità di riscatto.

Particolarmente significativo l'omaggio a Francesco Guccini con il brano "Dio è morto", che Ronda ha cantato in modo davvero suggestivo, e a cui ha donato il suo "tocco" speciale.

Veramente bravi, infine, tutti i musicisti della Folklub Orchestra, ma, come sempre, rimangono indimenticabili le melodie della fisarmonica di Sandro Allario e del violino di Andrea Aloisi.

 

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