Fiorenzuola, "L'altra faccia delle poesie"
Dopo il successo avuto l’anno precedente, anche quest’anno il Mattei rinnova il suo impegno con un ospite d’eccezione, lo Slammer milanese Paolo Agrati con le sue Poesie brutte, epigrammi che lasciano il segno e che ci ricordano con ironia, quali “versi” viaggiano nel mondo social: un’invasione di poesie brutte. “Eravamo un manipolo di poeti. Volevamo portare la poesia fuori dalle aule di scuola e dai salotti letterari; fra la gente, nel tumulto della vita. Abbiamo recitato i nostri versi a voce alta, in piedi. Abbiamo mescolato la poesia con il teatro, con la performance, con il cabaret. Poi la cosa ci è sfuggita di mano”, recita la prefazione di Roberto Mercadini, narratore teatrale e poeta.
A fare da padroni di casa, ancora una volta, seguendo la filosofia della classe capovolta, saranno i ragazzi che, preparati dalla professoressa Michela Pisu, docente di Filosofia e Scienze Umane del Liceo delle Scienze umane, presenteranno e faranno da critici e giornalisti. Per Alessia Kuqi della 5ALSU è il secondo anno, per Giosuè Tallarita della 5BLSU, invece, è la prima esperienza come presentatore. Paolo Agrati è senza dubbio uno dei principali Slammer Italiani, si occupa principalmente di poesia, musica e scrittura ma è anche un narratore ed un cantante di successo, ma è con il Poetry Slam che conquista il suo pubblico più affezionato.
Cos’è il Poetry Slam
E’ una competizione in cui i poeti recitano i loro versi, gareggiano fra loro e vengono valutati da una commissione composta da cinque giurati estratti a sorte tra il pubblico. È una produzione che nasce dalla strada (come il rap ai suoi inizi) e crea un legame tra scrittura e performance, realizzata con grande economia di mezzi. È una forma poetica popolare, declamatoria, praticata nei luoghi pubblici (bar o altri luoghi associativi) che utilizza una recitazione a ritmo serrato.