Pontenure, "#amore - 7 miliardi di followers"
Prima o poi arriva, abisso del cuore, in fondo è solo chimica, chi lo fa per gioco e chi per professione… (o per passione), fatto alla boiadungiuda od ognuno come gli va, cambia la vita, un attimo eterno, tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
Sarebbe facile riempire la pagina di citazioni: di nulla si è scritto, suonato, filmato come sull’amore, sentimento nato con l’uomo e che da allora lo accompagna, uguale e diverso ogni volta, nel suo cammino.
Parlarne oggi, in tempi incerti dominati dai valori e dal vocabolario dell’economia e segnati da un’inquietudine pervasiva, ci è sembrato un utile cambio di prospettiva.
Per questo con "#amore - 7 miliardi di followers" l’Amministrazione Comunale di Pontenure e la Biblioteca Comunale di Villa Raggio propongono un piccolo viaggio in sei tappe lungo i sentieri, a volte impervi e oscuri, altre volte agevoli e fioriti, lungo i quali conduce un sentimento necessario, inevitabile, ma che non vive attualmente la sua stagione migliore.
Musica, cinema, arte, letteratura, filosofia, teologia saranno gli strumenti che permetteranno di (ri)scoprire come l’amore sia stato vissuto, pensato celebrato e quali siano oggi le strade che percorre.
Venerdì 17 aprile alle ore 21 a Villa Raggio il piccolo festival dell’amore di Pontenure ripartirà con don Gigi Bavagnoli, docente di teologia all’Università Cattolica di Piacenza e parroco di Ponte dell’Olio. ”Eros e agape – La teologia alle prese con l’amore” è il titolo dello stimolante incontro con don Bavagnoli.
La parola “amore” è centrale nell’esperienza cristiana: “Dio è Amore” scrive san Giovanni. Ma il tema dell’amore aveva già ricevuto attenzioni e aveva conosciuto, nella lingua greca, una terminologia varia: eros, filia, agape. Nei secoli di cristianesimo si è prodotta una divaricazione tra l’eros, la passione divorante, e l’agape, la carità di Dio. Questa divaricazione non ha certo giovato alla spiritualità cristiana, ma forse nemmeno alla cultura, che prendeva sempre più le distanze dalla matrice evangelica. Negli ultimi decenni abbiamo assistito a un riavvicinamento delle posizioni, per cui la teologia si è sentita provocata a rileggere l’esperienza della fede e a rintracciarvi legami affettivi, se non erotici, tra gli uomini e il Signore.
Sabato 18 aprile alle ore 18 presso il Teatro Serra di Parco Raggio gli Enerbia, uno dei più importanti gruppi italiani attivi nel campo della musica tradizionale e antica, proporranno “Si dolce il tormento”, un concerto dedicato al tema dell’amore e al rifiorire della natura nella stagione primaverile . In particolare, il repertorio antico e popolare presenta canti e brani strumentali che fanno rivivere l’atmosfera della festa in giardino e della serenata notturna; nei testi sono evocate la simbologia floreale, l’ebbrezza del vino, la gioia dell’amore che si rispecchia nella natura in fiore. Tra gli autori proposti, Playford, Monteverdi e Arbeau, oltre ad anonimi popolari che dal tardo medioevo arrivano alle ballads scozzesi e irlandesi.
La professoressa Elena Sichel, chiuderà domenica 19 aprile alle ore 16 a Villa Raggio la rassegna pontenurese con “Amore tra artisti: Berte Morisot e Manet, Camille Claudel e Auguste Rodin, Frida Kalo e Diego Rivera” La professoressa Sichel sceglie di presentare il sentimento dell’amore, ben presente in tutte le epoche nell'arte, dall'antichità ad ora, attraverso i rapporti tra coppie di artisti.
Berthe Morisot e Eduard Manet sono legati dalla ricerca artistica e da una forte intesa personale, i cui termini non sono determinabili: Berthe sposerà il fratello di Manet e da lui avrà una figlia amatissima. Camille Claudel e Auguste Rodin vivono una relazione artistica e passionale con uno sbocco tragico per la donna.
Frida Kahlo e Diego Rivera, oggetto di una mostra di grandissimo successo appena chiusasi al Palazzo Ducale di Genova, sono famosi per l'intensità del loro burrascoso e complesso rapporto coniugale.
Avremo così viaggiato tra le molte manifestazioni dell’amore, passando da arte ad arte, da pensiero a credo, seguendo quel fil rouge (che oggi ribattezziamo tecnologicamente hashtag) che percorre i cuori dell’umanità intera, per raccontarlo, osservarlo, ascoltarlo… consapevoli, tuttavia, che la sua essenza ci sfugge ancora: “Che l'Amore sia tutto ciò che c'è/È tutto ciò che sappiamo dell'Amore”.