Piacenza, Giornata Mondiale del Rifugiato
Con l’organizzazione della Cooperativa Sociale L’Ippogrifo, ente gestore del progetto SPRAR, in collaborazione con il Comune di Piacenza, titolare dello stesso, il prossimo Venerdì 20 Giugno alle ore 21.30 presso il Centro Polisportivo Comunale di Largo Anguissola, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, si svolgerà un Incontro Amichevole di calcio a 5 fra:il Team Sprar Piacenza formato da rifugiati e richiedenti asilo ospiti del progetto, e la squadra del “consiglio comunale”, in cui giocano assessori, consiglieri e dirigenti del Comune di Piacenza.
Il Sindaco darà il fischio di inizio e introdurrà la manifestazione La Giornata Mondiale del rifugiato. E’ una giornata che è stata proclamata come mondiale (inizialmente era ricordata solo in Africa) con la risoluzione 55/76 adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 4 dicembre 2000, in vista del cinquantennale della convenzione di Ginevra relativa allo status di rifugiato (1951).
Nel corso degli anni sono cresciute sempre più le occasioni per ricordare questa giornata e oggi sono decine e decine le iniziative territoriali realizzate in tutta Italia per celebrare la ricorrenza.
In questi tempi tribolati in cui la figura del rifugiato e del richiedente asilo è spesso erroneamente confusa e bistrattata, il progetto piacentino ha scelto come motto della giornata una frase di Hannah Arendt: "Il faut rendre le réfugié celèbre", da considerarsi come un’esortazione all’informazione e alla conoscenza dell’aspetto umano della migrazione forzata, che vada oltre uno sguardo lontano dominato da politica e ideologia.
Cos’è lo SPRAR?
Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) è stato istituito dalla legge n. 189/2002 ed è costituito dalla rete degli enti locali che – per la realizzazione di progetti di accoglienza – accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico. Dal 2011 il Sistema di protezione accoglie a Piacenza 15 persone, che dal 2014 potranno arrivare a 21. Il coordinamento del Sistema di protezione è garantito dal Servizio Centrale, una struttura operativa istituita e avviata dal Ministero dell’interno e affidata con convenzione ad ANCI, in base alla legge n.189/2002. Il Servizio centrale ha compiti di informazione, promozione, consulenza e assistenza tecnica agli enti locali, nonché di monitoraggio sulla presenza dei richiedenti e titolari di protezione internazionale sul territorio nazionale.
DAL 2011 ANCHE A PIACENZA
Il Comune di Piacenza ha partecipato nel 2010 per la prima volta al bando nazionale per ospitare beneficiari del progetto SPRAR (Servizio di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) ed il progetto presentato ha ottenuto il rifinanziamento anche per il triennio 2014-2016.
Il progetto piacentino garantisce l’accoglienza a 15 adulti maschi richiedenti asilo o ai quali sia già stato riconosciuto lo status di rifugiato, la protezione sussidiaria o il permesso di soggiorno temporaneo per motivi umanitari (in parte segnalati dal servizio centrale, in parte già presenti sul territorio e segnalati dai servizi sociali del comune di Piacenza).
I beneficiari (questa la definizione corretta degli ospiti del progetto) Al momento provengono da: AFGHANISTAN, GHANA, NIGERIA, PALESTINA, PAKISTAN, SIRIA, SOMALIA. L’équipe che gestisce il progetto è formata da un coordinatore, due operatori di accoglienza, un mediatore culturale, una psicologa e un operatore legale, oltre all’assistente sociale del comune di Piacenza.
Per ogni beneficiario viene organizzato un progetto individuale finalizzato l’inserimento sul territorio dal punto di vista sociale, lavorativo e abitativo. Sempre più spesso si rende necessario un percorso di sostegno psicologico continuativo. A seconda dei casi viene attivato il servizio di tutela legale. I ragazzi seguono un percorso di apprendimento della lingua italiana, di recupero e/o acquisizione di capacità e abilità professionali (compreso il riconoscimento di titoli di studio), di orientamento e accompagnamento ai servizi del territorio, del lavoro e della casa con l’obiettivo dell’autonomia.