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Il nuovo turismo a Piacenza passa per i siti archeologici ancora sepolti

Giovedì 9 ottobre, all’auditorium Santa Margherita, incontro-auspicio sul futuro del turismo archeologico di Piacenza

I Beni Culturali costituiscono il “petrolio” dell’Italia e rappresentano di conseguenza la principale risorsa economica su cui impostare il rilancio del nostro Paese. Ispirandosi a questa considerazione, Milano, Bologna, Verona, Aosta, Rimini, Trento, Como, Ravenna, Lucca, Orvieto  e altre città italiane hanno stanziato risorse per progettare nuovi spazi urbani (di grande qualità architettonica) che consentono l’accessibilità,  o la visibilità, dei tesori archeologici individuati nel sottosuolo cittadino. Risultato: un appropriato investimento nella valorizzazione e nella promozione del loro patrimonio storico, artistico ed archeologico con percorsi di visita decisamente nuovi, alternativi al consueto “giro dei monumenti più noti”. 

A dispetto di tali esempi – sostengono le associazioni Archistorica e Piacenza Romana - la nostra città sembra invece rifiutare la propria Storia, negandone le sue molte e antiche tracce. Ad esempio  i mosaici e i resti del Battistero paleocristiano, rinvenuti nel lontano 1857, continuano a giacere sotto la Colonna dell’Immacolata in Piazza Duomo, senza che nemmeno un cartello ne indichi la presenza; i resti della cappella di Santa Lucia e dei sepolcreti medievali rinvenuti solo pochi anni fa accanto al portale di Sant’Antonino languono sotto l’asfalto della piazza, a maggior gloria di tre modesti posti auto; e infine, anche i probabili resti dell’anfiteatro e delle mura civiche repubblicane, individuati sotto al palazzo ex ENEL, resteranno ancora una volta occultati sotto al nuovo edificio in costruzione.

Questi i temi che saranno compitamente illustrati ai  cittadini e ai rappresentanti delle Istituzioni locali che vorranno presenziare giovedì 9 ottobre all’Auditorium Santa Margherita (Fondazione, via S. Eufemia), alle ore 21 nel corso di una conferenza curata dall’arch. Manrico Bissi e da Cristian Boiardi, in qualità di rappresentanti dell’associazione culturale ARCHISTORICA e del GRUPPO DI RICERCA PIACENZA ROMANA. 

Questi gli argomenti via via svolti: I siti archeologici sepolti nel centro di Piacenza,  i mosaici romani e i resti del Battistero paleocristiano di Piazza Duomo, la domus romana e i resti alto-medievali sotto al cortile alla scuola “G. Mazzini”. La cappella di Santa Lucia e il sepolcreto medievale di piazza Sant’Antonino, le vestigia romane sottostanti al palazzo ex ENEL.

Seguiranno i siti archeologici visitabili nelle città d’arte italiane, La “Casa del Fanciullo sul delfino”. Una domus romana nel centro storico di Lucca (relatori: arch. Simona Velardi, dr. Giuseppe Bulleri), l’antica Via Aemilia riportata in luce nel negozio “Rocher Bobois” a Bologna, la “Mediateca “Montanari” di Fano (PU), ossia l’antico macellum della colonia romana e Verona, la città romana ed alto-medievale visitabile sotto alle corti scaligere. 

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