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Invecchiare bene si può, se ne parla alla Passerini Landi

"Invecchiare bene si può - vademecum per un invecchiamento attivo" e “2032: Idee per la longevità” sono i temi dell'incontro di venerdì 18 gennaio alle 16.30 presso la Biblioteca Passerini Landi

Si terrà presso il Salone Monumentale della Biblioteca Passerini Landi venerdì 18 gennaio alle 16.30 un incontro dal titolo Invecchiare bene si può - vademecum per un invecchiamento attivo, in collaborazione con Soproptimist Piacenza.

Molte persone raggiungono età anche molto avanzate avendo un buon funzionamento mentale e mantenendo la propria autonomia nella quotidianità̀. La genetica gioca un ruolo importante per invecchiare attivamente, ma altrettanto determinante è il nostro stile di vita, ovvero l’essere attivi e impegnati a livello intellettivo, sociale e fisco, fattori che possiamo direttamente scegliere e controllare.

Relatrice:
Prof.ssa Erika Borella
- Dipartimento di Psicologia Generale - Università di Padova

La dr.ssa Erika Borella è professore associato in Psicologia Generale presso la Scuola di Psicologia, Università degli Studi di Padova.

E’ docente di Programmi di Potenziamento Cognitivo e Psicologia dell’Invecchiamento nel corso di Laurea Magistrale e nel Master di II° livello, vice direttore del corso di Dottorato Psychological Sciences presso l’Università di Padova e  vice Direttore del master di II° livello in Psicologia dell’invecchiamento presso la medesima Università.

Abilitata all’esercizio della professione di Psicologo, ha una specializzazione in Neuroscienze Cognitive conseguita presso l’Università di Ginevra.

Ha svolto attività didattica  in materia di invecchiamento cognitivo all’estero, presso l’Università di Praga, l’Università di Granada (Spagna), l’Università di Ginevra, l’Università di Zagabria

Interviene inoltre sul tema “2032: Idee per la longevità” il Dott. Fausto Viviani Presidente Regionale AUSER.

Nel 2032 le persone che adesso hanno circa 65 anni si troveranno ad avere 80 anni e vivranno in una società molto diversa da quella di oggi dove la vita media si è alzata e il numero delle persone anziane è aumentato enormemente. Ma questo invecchiamento, soprattutto se è attivo, non deve significare un impoverimento, “l’anziano attivo è un cittadino a tutto campo che vive la sua vita in piena autonomia, l’anziano attivo produce valore sociale ma anche valore economico, un cittadino che consuma non solo beni primari, che viaggia, che entra nelle nuove tecnologie…”.
Ma è altrettanto vero che invecchiare significa diventare più fragili ed ecco allora l’importanza di nuovi servizi sociali, una maggiore accessibilità delle nostre città; “la vecchiaia va preparata”.

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