Teatro Trieste Trentaquattro, "Gli Invisibili - Giù le mani dai bambini"
L'associazione 100x100 in movimento, in collaborazione con Teatro Trieste 34, PKD, Caracò Educational, "Noi contro le mafie" di Reggio Emilia, "Agende Rosse" di Palermo, è lieta di portare a Piacenza e Pontenure un importante progetto di cultura antimafiosa: "Gli Invisibili. Giù le mani dai bambini".
Venerdì 23 febbraio ore 21.00 - Teatro Trieste Trentaquattro
GLI INVISIBILI - giù le mani dai bambini
100x100 in Movimento
Si tratta di un incontro - moderato da Rossella Noviello - con Graziella Accetta e Antonio Domino, i genitori di Claudio Domino, ucciso a 11 anni dalla MAFIA il 7 ottobre 1986, mentre sta giocando davanti alla cartolibreria della madre a Palermo. Un colpo di pistola alla testa, definito da alcuni pentiti "un omicidio pedagogico". Il bambino era testimone inconsapevole di qualche atto delittuoso.
All'incontro parteciperà anche Massimo Sole, il fratello di Giammatteo Sole, che la sera del 22 marzo del 1995, di ritorno da lavoro, venne fermato da due falsi poliziotti. Uno dei due era Gaspare Spatuzza che, poi, dopo il pentimento, raccontò come venne ucciso il giovane.Torturato e poi bruciato, solo perché conosceva il figlio di un boss.
Graziella, Antonio e Massimo stanno incontrando centinaia di ragazzi e cittadini, portando avanti un bellissimo progetto. Nell'ambito del Piano Nazionale per la cittadinanza attiva e l'educazione alla legalità, la Scuola Secondaria di Primo grado “Borgese-XXVII Maggio” di Palermo ha realizzato il progetto "Gli Invisibili” dedicato a tutte le vittime uccise non solo dalla mafia ma anche dall'indifferenza.
In particolare, il progetto ha focalizzato l’attenzione su 108 bambini vittime di mafia, con l'ausilio del libro di Bruno Palermo "Al posto sbagliato, storie di bambini vittime di mafie" Rubbettino Editore. Le letture saranno a cura di Filippo Arcelloni ed Emanuela Braghieri.
Scopo ultimo del progetto è quello di compiere un esercizio di “memoria attiva” finalizzata a spingere le nuove generazione verso il recupero del ricordo civile di coloro che hanno lavorato, combattuto e sono morti per un ideale di Giustizia e Libertà. Attraverso la memoria sociale infatti, è possibile distruggere il luogo comune secondo il quale una vittima innocente si trovi nel posto sbagliato al momento sbagliato perché, come afferma Bruno Palermo nel suo libro “al posto sbagliato ci sono sempre assassini e mafiosi”.
Referente del progetto la prof.ssa Rosanna Melilli di Palermo.