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La baita di Prato Grande ha festeggiato il suo decimo compleanno

Da ben dieci anni chi sale a Prato Grande (metri 1420 circa) trova in quasi tutte le domeniche dell’anno e nei fine settimana estivi, un prezioso punto ristoro

Ferriere. Da ben dieci anni chi sale a Prato Grande (metri 1420 circa) trova in quasi tutte le domeniche dell’anno e nei fine settimana estivi, un prezioso punto ristoro: un piccolo bar dove rinfrancarsi con un caffè, con un bicchiere di buon vino o una bibita; un luogo di amici dove consumare il pranzo al sacco o fruire di una cucina sobria ma attenta alla sostanza, in grado di servire ottimi piatti a un prezzo di assoluta sostenibilità; e ancora comode sedie a sdraio sulle quale stendersi e prendere il sole immersi in un fascinoso panorama. Tutto questo grazie ai giovani della Pro loco ferrierese che, dieci anni fa forti dell’esperienz amaturata in “Festinquota a lago Moo”, hanno avuto l’idea di offrire l’opportunità di far vivere la montagna respirandone l’aria pura, in modo organizzato e in tutte le stagioni.

E’ nato così il “Progetto Baita” che, condiviso dall’amministrazione dell'allora sindaco Antonio Agogliati, aveva dotato di un piccolo prefabbricato di legno la suggestiva piana verde di Prato Grande, una vasta distesa sostanzialmentepianeggiante di rara bellezza, un’oasi verde dove rilassarsi dimenticando la vita frenetica della città.

Con tanto impegno e una serie di equilibrati lavori, il prefabbricato, trasformato in piccola confortevole baita, inaugurato il 9 dicembre 2006, era presto divenuto meta di escursioni organizzate in ogni stagione. Sull’onda del crescente entusiasmo per il diffuso gradimento dei frequentatori della zona,i promotori hanno ampliato, in tempi diversi,la prima costruzione e apportato adeguamenti strutturali e impiantistici, oltre a continui lavori di straordinaria manutenzione. Oggi la struttura, armonicamente inserita nel paesaggio, ha la possibilità di ospitare per il desco un centinaio di persone.

Nel giorno di Pasquetta in coincidenza con la chiusura della stagione della attività invernale 2016/2017, i dirigenti della Pro Loco presieduta da Stefano Scaramuzza, con Carlotta Oppizzi e un manipolo di collaboratori, hanno festeggiato il decimo anno di attività della Baita offrendo un pranzo da eccellenza  e  come tutto l’anno - una ospitalità da 10 e lode - a collaboratori e amici per poi brindare con giusto orgoglio alla storia della baita e soprattutto al suo futuro, accompagnati dalle note della fisarmonica di Riccardo.

La baita riprenderà l’attività da domenica 11 giugno, ma con aperture estemporanee anche nei fine settimana di maggio su prenotazioneper eventi particolari.Tra le manifestazioni già in calendario il tradizionale raduno di cani da caccia e, a luglio, l’altrettanto tradizionale raduno di cavalli e cavalieri.

Come si arriva a Prato Grande

Non è consentito (né consigliato data l’asperità del fondo stradale) arrivare a Prato Grande con mezzi a motore propri. Lasciati quindi i veicoli a Pertuso (m.1022), la frazione che dista circa 5 chilometri da Ferriere, si sale al campo sportivo di Pian Meghino e da qui dopo 4 chilometri in salita  - mediamente in poco più di un’ora - si arriva a Prato Grande dominato dalla cima settentrionale del monte Ragola (m. 1767). Sul fianco orientale della prateria scorre, qui poco più di un ruscello, il torrente Lardana, di là dal quale si estendono le vaste propaggini del Monte Camulara, noto come “Lazzarina”. Molto suggestiva è la traversata Passo dello Zovallo (m. 1492) – Prato Grande il cui sentiero, dopo circa un’ora di cammino s’innesta a mezza via sulla pista che sale da Pertuso.Una seconda via riservata agli escursionisti esperti, si inerpica verso la cima del Ragola passando per Pian del Lupo per poi scendere a Prato Bure per un sentiero non segnato, scegliendo i passaggi più agevoli. La Baita di Prato Grande è base ideale per raggiungere in 35/40 minuti la conca naturale del bacino di Lago Bino (m. 1308) le cui acque nei mesi di luglio e agosto sono coperte dai fiori carnosi della ninfea gialla e sormontate da una serie di caratteristici arcigni spuntoni rocciosi.

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