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La Biblioteca di Colla (Ferriere) presenta il terzo quaderno dell’Appennino

Ospite dell’incontro il giornalista de “IlPiacenza” Renato Passerini. Il terzo quaderno è dedicato ai suoi scritti sulla montagna ferrierese e non solo

La biblioteca dell’Appennino continua la sua attività letteraria di frontiera. A Colla di Brugneto (territorio del comune di Ferriere) questo vivace presidio culturale si appresta a salutare l’arrivo del mese agostano con un nuovo incontro. Sabato 29 luglio alle 17 si terrà l’evento “L’isola è per sempre”, dedicato al terzo quaderno dell’Appennino che presenta testi sugli abitati di Cattaragna, Tornarezza, Colla di Brugneto, Brugneto e Grondone. La collana si arricchisce di un nuovo capitolo. All’incontro parteciperà anche una delle firme del nostro quotidiano: Renato Passerini, decano del nostro giornale e grande appassionato della montagna piacentina, in particolare l’Alta Valnure e Valdaveto.

«Renato Passerini – spiega Graziella Sibra della biblioteca - è un giornalista-scrittore. Scrive per il quotidiano “Il Piacenza” e le sue rubriche sono quasi tutte dedicate alla sua terra: l’Appennino. È un instancabile “lavoratore della stampa”, da lui prodotta o scritta da altri dove il territorio, e tutto quello che succede intorno ad esso, è sempre il protagonista principale. Veicola quotidianamente gli eventi che lo riguardano utilizzando strumenti digitali e social network meglio di un giovane adolescente di oggi.

L’Appennino è la sua casa ed è facile incontrarlo durante quasi tutti gli appuntamenti che si susseguono durante l’anno solare siano essi culturali, politici, sociali, folcloristici, musicali. Dedicati o svolti nelle Valli. La sua premura nel raccogliere e diffondere le vicende di questa terra è quella di sempre, è una premura affettuosa con cui ti invita a condividere e a sperimentare un libro, una storia, una poesia, una coincidenza, una memoria, un aneddoto, la scoperta di un personaggio o di un autore, un incontro. Assomiglia più ad un compagno di viaggio e i suoi articoli invitano molto spesso ad approfondire o ad avvicinarti al territorio appenninico facendoti diventare parte di esso.

Eventi e appuntamenti, odierni o del passato o che dovranno avvenire, si possono tranquillamente trovare segnalati nelle sue rubriche. Tutto il lavoro svolto fino ad oggi è stato compensato da una ampia rete di amici e di contatti, sempre in crescita, più di quanti lui stesso possa immaginare. Nelle suoi scritti la descrizione dei luoghi e degli eventi è sempre molto attenta e gli interessanti consigli profusi aiutano ad orientarsi sia nel luogo e sia nell’evento. Senza tener conto delle mode letterarie o giornalistiche del momento, il suo modo di fare informazione, è all’insegna della semplicità e della chiarezza scivolando lungo il tempo con uno suo personale stile. Anche nelle curatela e nel recupero delle notizie perse, in lontane memorie, che si chiami Giovanni o Visconti viene ugualmente raccolto e profuso giorno dopo giorno instancabilmente. Gli Appenninici hanno imparato a conoscerlo così come hanno imparato a vederlo nelle zone di sosta, lungo antichi sentieri, mentre legge i giornali, quelli fatti ancora con la carta».

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