Teatro Don Bosco, "La dame aux camelias"
ANGSA PIACENZA, grazie alla sensibilità di Giancarlo Andreoli e Giuseppe Parmigiani e alla disponibilità di don Ezio Molinari, organizza una rappresentazione teatrale, “La dame aux camelias”, venerdì 3 maggio presso il Teatro Don Bosco - in via Melchiorre Gioia 32 - alle ore 21.
Il ricavato verrà devoluto a progetti volti a promuovere, sostenere e potenziare le attività di ricerca nell'ambito dello spettro autistico.
A questo proposito, ricordiamo le parole della presidente nazionale di ANGSA, Benedetta Demartis, che così ci incoraggia:"Oggi, finalmente, ci sono tanti studi promettenti e noi dobbiamo dare forza e stimoli ai nostri ricercatori per indagare meglio e di più!"
L'associazione ANGSA PIACENZA è nata perché noi genitori e famigliari di persone autistiche crediamo fermamente nella possibilità di migliorare la qualità di vita di chi è neuro diverso. Questo si può attuare solo attraverso una serie di azioni tali da promuovere non solo i trattamenti riabilitativi specializzati sui ragazzi,ma anche mediante un reale mutamento nella cultura della comunità in cui gli stessi ragazzi vivono . Spesso la "non conoscenza" del problema porta a sospetto, pregiudizio, isolamento nei confronti di chi e' visto così "strano e diverso"...Noi stiamo lavorando per diffondere una "cultura dell’autismo" che porti informazioni chiare e concrete, a proposito delle sindromi autistiche, ancora poco conosciute e quindi considerate frettolosamente come "stranezza o pazzia". Vogliamo promuovere questa "cultura dell'autismo " nei luoghi che abitualmente frequentano i compagni e i genitori dei compagni dei nostri figli, perché l'inclusione sociale avvenga realmente all'interno della comunità tutta.
I nostri ragazzi passano dall'infanzia, all’adolescenza e poi all'età adulta, molto spesso nella più totale solitudine sociale; sono "rinchiusi" tra le mura domestiche perché, purtroppo, quando finisce il tempo delle terapie e della scuola, per loro finisce anche la possibilità di vivere e sperimentare "altro" rispetto alla famiglia. Siamo consapevoli delle difficoltà che i nostri figli hanno nell'affrontare la vita di tutti i giorni e sappiamo che spesso devono essere supportati nello svolgimento di molte attività, ma sappiamo anche che hanno un grande potenziale di miglioramento, che spesso non viene attivato o adeguatamente sostenuto perché ci si ferma alla visione superficiale di chi vede in loro soltanto dei disabili da tenere insieme ad altri disabili, lontani dalla vita "vera".
Con le nostre iniziative e con le raccolte fondi, in questi anni di attività, abbiamo cercato di lavorare per un futuro di inclusione sociale e lavorativa che necessariamente deve passare attraverso un cambiamento di mentalità della comunità tutta: la persona autistica non dovrebbe essere più vista solo come un problema assistenziale, ma come individuo, il cui progetto di vita dovrebbe avere la stessa dignità di quello perseguito dalle persone neurotipiche.
In particolare durante le prime due settimane di aprile si è tenuta, a livello nazionale, un'importante campagna di raccolta fondi per la F.I.A. (FONDAZIONE ITALIANA AUTISMO), attraverso il numero solidale 45589.