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Palazzo Galli

Palazzo Galli
via Mazzini 14 - Piacenza

Il Palazzo era situato nella Parrocchia dei Santissimi Giacomo e Filippo e, nel XVII Sec., risulta di proprietà dei Raggia, famiglia di commercianti presumibilmente di origine ligure. Il 28 ottobre 1678 Carlo Raggia ottiene dai duchi Farnese la nobiltà semplice e la successiva iscrizione tra i nobili. La costruzione del Palazzo è la testimonianza della raggiunta prosperità negli affari e della conseguente promozione sociale.

Il Palazzo viene venduto da Filippo Raggia a Carlo Galli in data 7 aprile 1767 e descritto come "una casa nobile con corti, pozzi, scuderia, rimessa, cantine e adiacenze". Il Palazzo rimane di proprietà della famiglia dei conti Galli fino al 13 settembre 1872, anno nel quale viene acquistato dalla Banca Popolare Piacentina sancendo la fine della destinazione residenziale dell'immobile (atto notaio Carlo Gregori).

La Banca Popolare Piacentina era nata nel 1867 e, dopo l'acquisto del Palazzo, richiede la concessione edilizia per il rifacimento della facciata, commissionando il progetto all'ing.Giuseppe Perreau. L'intervento prosegue con la commissione degli affreschi, tra gli anni 1904 e 1905, raffiguranti l'Allegoria dell'Agricoltura (Alfredo Tansini) e l'Allegoria del Commercio e dell'Agricoltura (Francesco Ghittoni).
L'edificio, costituito da quattro piani e 58 vani oltre a una casa di civile abitazione posta nel Cantone del Cappello sviluppata in 50 vani, viene venduto il 28 maggio 1919 al Consorzio Agrario.

La storia di Palazzo Galli torna di nuovo a legarsi con quella di un Istituto di Credito quando la Banca di Piacenza apre il suo primo sportello nei locali collocati alla sinistra, entrando, dell'androne del Palazzo. La crescente importanza assunta dall'Istituto di Credito rende peraltro ben presto necessario il suo spostamento in una sede di maggior respiro. La Banca locale, così, inizia l'acquisto degli edifici del vicino isolato, fra cui il Palazzo dei conti Barattieri di San Pietro in Cerro, avvenuto il 26 settembre 1949. La disponibilità dei locali di Palazzo Galli in seguito al trasferimento del Consorzio Agrario nel nuovo Palazzo dell'agricoltura di Via Colombo, ha reso possibile prevedere in breve tempo un'ulteriore espansione dell'Istituto di Credito piacentino in quella che è stata la sua prima sede.

La riappropriazione di questo storico immobile da parte della Banca di Piacenza, con atto del notaio Massimo Toscani in data 31 dicembre 1997, assume quindi un particolare significato simbolico per un Istituto di Credito profondamente radicato nel proprio territorio.
I lavori di restauro prontamente avviati hanno poi restituito lo storico Palazzo alla fruizione da parte della città, iniziata nel 2001 con una Mostra nella quale vennero per la prima volta dopo secoli esposti in Italia i dipinti del piacentino Gian Paolo Panini, conservati all'Hermitage di San Pietroburgo. E' stata allestita in seguito una Grande Mostra - a cura, oltre che di Ferdinando Arisi, di Vittorio Sgarbi e posta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica - dedicata all'opera del piacentino Gaspare Landi, ospitata nel 2004-5 nel Salone dei Depositanti (dal nome che esso aveva quando Palazzo Galli era di proprietà della Banca Popolare Piacentina).

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