Ferriere, in mostra "Le Visioni di Julien”
Ferriere, “Le Visioni di Julien” in mostra nella sala consiliare
Dal 25 aprile al 1° maggio Lucia Fabiana Vitto espone la sua personale mostra, dedicata al rapporto tra le donne e la violenza. «C’è molta superficialità su questi temi: tramite il mio inconscio, voglio parlare di questo problema». In appendice alla mostra uno spazio dedicato ad alcuni personaggi ferrieresi
Lucia Fabiana Vitto, leccese d’origine trapiantata a Ferriere, è una pittrice che ha deciso di esporre le sue opere nella sala consiliare del Comune dell’Alta Valnure dal 25 al 1° maggio prossimi. La mostra, aperta al pubblico, ospiterà decine di tavole e tele a olio, oltre a una scultura. «Ho preso spunto da Salvador Dalì - spiega lei stessa - mio punto di riferimento per le mie raffigurazioni. Nella mostra ho ripreso anche alcuni paesaggi, ma soprattutto mi piace portare sulla tela i frutti del mio inconscio, elementi onirici che fanno parte dei miei sogni». Il tema principale della mostra è infatti il rapporto tra la donna e la violenza: argomento purtroppo alla ribalta delle cronache. «L’obiettivo – spiega Fabiana Vitto – è quello di evidenziare e far parlare di questo grave problema. C’è molta superficialità su questi temi nel dibattito pubblico. Ho deciso di mostrare alcune rappresentazioni crude e spinte su quanto può essere difficile per una donna avere a che fare con la violenza di un uomo». Il tema è sviscerato da “Julien”, pseudonimo della pittrice. «Julien sono io, è la persona attraverso la quale provo a vedere questo fenomeno e lo provo a raccontare tramite la creazione di immagini artistiche». Tra i quadri c’è anche un riferimento sottinteso ad Adolf Hitler, preso come riferimento per descrivere il rapporto perverso e malato tra le donne e l’uomo malvagio. «La donna – secondo la pittrice – è spesso violentata perché inconsapevole e innamorata. Non riesce a prendere coscienza delle azioni volente che subisce nella vita di tutti i giorni». Vitto si rifà alla tradizione surrealista. «Il surrealismo mi permette di liberare le pulsioni dell’inconscio: è l’unico stile che mi rende libera e in grado di interpretare i sogni. Tramite il surrealismo posso lavorare di psicologia». All’interno della mostra vi è anche una piccola appendice “popolare”: Fabiana Vitto ha infatti deciso, negli ultimi mesi, di ritrarre alcuni personaggi di Ferriere, paese di montagna che la ospita da qualche anno. L’ingresso della mostra è libero.